Gaza dopo i bombardamenti israeliani, l’inchiesta del Washington Post: «Perché è una delle guerre più distruttive di questo secolo»

Un team di giornalisti ed esperti del quotidiano americano ha analizzato centinaia di dati e immagini satellitari per ricostruire la scia di devastazione che ha colpito la Striscia negli ultimi due mesi e mezzo

La guerra mossa da Israele sulla Striscia di Gaza è «una delle più distruttive di questo secolo». Lo sostiene una recente inchiesta del Washington Post, che ha analizzato centinaia di immagini satellitari, dati sugli attacchi aerei e intervistato operatori sanitari ed esperti di guerra. La conclusione a cui arriva il giornale americano è la seguente: «Israele ha condotto la sua guerra a Gaza a un ritmo e a un livello di devastazione che probabilmente supera qualsiasi conflitto recente, distruggendo più edifici, in molto meno tempo, di quanti ne furono distrutti» durante la battaglia ad Aleppo (Siria) tra il 2013 e il 2016 o durante la campagna degli Stati Uniti in Iraq. L’analisi del Washington Post punta il dito contro Tel Aviv, accusando l’esercito israeliano – sulla base delle immagini satellitari esaminate da giornalisti ed esperti di guerra – di aver bombardato ripetutamente zone vicine agli ospedale, che in base al diritto internazionale godono invece di un regime di protezione speciale.


Le bombe vicine agli ospedali

Il Post rivela di aver individuato crateri nei pressi di 17 ospedali, su un totale di 28 presenti nel Nord della Striscia di Gaza. La dimensione dei crateri suggerisce inoltre che l’Idf – l’esercito israeliano – avrebbe fatto uso di bombe del peso di 2mila libbre (circa 900kg), le più grandi attualmente in uso. «Non esiste uno spazio sicuro, punto», ha spiegato Mirjana Spoljaric Egger, presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa, al giornale statunitense. Israele però nega di aver violato il diritto internazionale. E in una risposta scritta alle domande del Washington Post, le Forze di Difesa di Tel Aviv affermano: «In risposta ai barbari attacchi di Hamas, l’Idf sta operando per smantellare le capacità militari e amministrative di Hamas. In netto contrasto con gli attacchi intenzionali di Hamas contro uomini, donne e bambini israeliani, l’Idf segue il diritto internazionale e prende precauzioni fattibili per mitigare i danni civili».


WASHINGTON POST | Gli ospedali nel Nord della Striscia di Gaza bombardati dall’esercito israeliano

Vittime, feriti e sfollati

Dal 7 ottobre ad oggi, secondo il ministero della Sanità di Hamas, il bilancio nella Striscia di Gaza è di oltre 20mila morti. A questi si aggiungono 53.320 feriti. Tra le vittime, donne e bambini rappresentano circa il 70%. In termini assoluti, questo significa che in poco più di due mesi sono stati uccisi più di 7.700 bambini palestinesi. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, 1,9 milioni di persone sono state sfollate, ovvero circa l’85% della popolazione totale di Gaza. Allo stesso tempo, ricorda il Washington Post, alla stragrande maggioranza dei civili non viene permesso di fuggire dalla Striscia.

La scia di devastazione

A tutto questo si aggiungono poi i danni infrastrutturali. Le mappe interattive del giornale americano mostrano la scia di devastazione a cui hanno portato i massicci bombardamenti aerei dell’esercito israeliano su Gaza. Nel nord della Striscia, decine di migliaia di edifici sono stati rasi al suolo. Ma anche sulle città a Sud, in un primo momento dichiarate «sicure» da Tel Aviv, è stato sganciato un numero considerevole di bombe. Dal 7 ottobre al 26 novembre, stima il Post, sono state danneggiate 37.379 strutture. Di queste, più di 10mila sono state completamente distrutte. Per rendersi conto dell’enormità di questi numeri, il giornale americano fa un paragone con la guerra di Aleppo. Dal 2013 al 2016, il 40% degli edifici della città siriana è stato danneggiato o distrutto. Nel nord di Gaza, in appena sette settimane, la percentuale di edifici danneggiati o distrutti è già al 32%.

WASHINGTON POST | Un confronto degli edifici danneggiati o distrutti nel Nord della Striscia di Gaza (2023) e nella guerra di Aleppo (2013-2016)

Foto di copertina: EPA/Mohammed Saber | Bombardamenti aerei su Khan Younis, nel Sud della Striscia di Gaza (23 dicembre 2023)

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