Il parlamento della Corea del Sud ha approvato una legge che vieta il commercio di carne di cane, così come l’allevamento e la macellazione. Il consumo di carne di cane è una pratica tradizionale che negli anni è diventata motivo di imbarazzo per il paese. La legge è stata approvata all’unanimità (208 favorevoli, zero contrari). La proposta era stata presentata a novembre. Il provvedimento entrerà in vigore dopo un periodo di transizione pari a tre anni. A partire dal 2027 l’allevamento, la vendita e la macellazione dei cani saranno punibili con tre anni di carcere o con una multa da 30 milioni di won, ovvero 20 mila euro.
I sussidi
JungAh Chae, direttore esecutivo di Humane Society International/Korea, ha accolto con favore la decisione: «Sono lieta che la Corea del Sud possa ora chiudere questo misero capitolo della nostra storia e guardare a un futuro che rispetti i cani». La legge è bipartisan: è stata sostenuta dal People Power Party attualmente al potere e dal Partito Democratico, all’opposzione. La first lady Kim Keon-hee ha espresso apertamente il suo supporto al bando, affermando che vietare la pratica era una delle promesse della campagna elettorale del presidente Yoon Suk-yeol. I due amano gli animali domestici: hanno quattro cani e due gatti. La legge prevede sussidi per chi lavora nel settore per trovarsi un’altra occupazione entro il 2027. Nel paese ci sono 1.150 allevamenti di cani, 34 macellerie, 219 distributori e 1.600 ristoranti con piatti a base di carne di cane.