Potenza, l’orrore del Cpr dove somministravano Ritrovil. La procura: «Sulla gestione è in gioco la credibilità dello Stato»

Le parole del procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio, nella conferenza stampa dopo l’arresto di un ispettore di Polizia. Trenta gli indagati, in un caso similare a quello milanese di via Corelli

Agli ospiti della struttura veniva somministrato Ritrovil «conosciuto come la droga dei poveri senza che ce ne fosse bisogno». E chi dava problemi veniva «trattato come delle scimmie». Queste le parole del procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio, nella conferenza stampa in cui stamani sono stati illustrati i dettagli dell’operazione che ha portato all’arresto di un ispettore della Polizia nell’ambito di un’inchiesta sul Centro di Palazzo San Gervasio. «Sulla gestione dei Cpr è in gioco la credibilità dello Stato», ha detto. Sono stati i 35 di maltrattamenti ai danni delle persone trattenute nel centro. Oltre all’arresto di stamane sono tre le misure interdittive e una trentina gli indagati, tra i quali diversi medici che hanno prescritto il farmaco antiepilettico. Curcio, ha ringraziato la Polizia di Stato «per la capacità di svolgere indagini su persone al suo interno». In un altro filone dell’inchiesta, è «emerso un vero e proprio monopolio dell’assistenza legale» all’interno del Cpr, con parcelle “in un caso anche di 700 mila euro» liquidate dallo Stato a un solo studio legale.


L’inchiesta e le similitudini con quella di Milano

Ad Alessandro Forlenza fu tolta la gestione del CPR milanese di via Corelli, il 20 novembre scorso. Secondo quanto ricostruisce stamane il Corriere della Sera, sul metodo, si erano espressi i magistrati, contro Forlenza e la sua società «La Martinina srl», per «frode in pubbliche forniture» e per «falso» nell’appalto 2020-2023 da 4 milioni l’anno. Ora i colleghi di Potenza contestano all’uomo la gestione 2018-2022 di un altro Cpr, quello di Palazzo San Gervasio, assegnato dalla locale Prefettura alla società «Engel». Stavolta però, oltre al capitolato della gara d’appalto potentina vinta per poco meno di 3 milioni di euro, l’inchiesta della Procura guidata da Francesco Curcio indaga sul metodo di contenimento dell’ordine nella struttura, somministrando psicofarmaci che in medicina dovrebbero essere invece usati solo per chi è malato di epilessia. Tutto parte dal un filmato trasmesso il 21 gennaio 2023 da Striscia la notizia dove si vede uno dei poliziotti in servizio nel cpr potentino che fa somministrare, con forza, il farmaco al migrante. Dopo l’uscita del filmato sia l’agente che la procura avevano sottolineato che l’ospite che subiva la somministrazione aveva aggredito precedentemente un’infermiera e cercato di accoltellare il poliziotto. Morale della favola, spiega il Corriere, il migrante è stato accusato di tentato omicidio. Ma secondo i pm di Potenza la verità è un’altra. La relazione di servizio avrebbe attestato il falso, calunniando lo straniero.


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