Milano, l’inchiesta sull’inferno del Cpr di via Corelli: «Cibo avariato e migranti malati non curati»

Zero supporto psicologico e sanitario, mancanza di medicinali e documenti falsi: l’inchiesta contro la Martinina Srl

Camere sporche, bagni in condizioni vergognose, e cibo maleodorante, avariato e scaduto. Sono queste le pessime condizioni in cui versavano le persone migranti presenti nel Cpr (Centro di Permanenza per il Rimpatrio) di via Corelli di Milano e per cui la procura di Milano ha disposto ed effettuato un’ispezione oggi 1 dicembre. Sono state così svolte perquisizioni e acquisizioni di documenti della struttura che è finalizzata a ospitare persone straniere senza permesso di soggiorno o destinatari di un provvedimento di espulsione e in attesa di essere rimpatriati.


L’inchiesta

L’inchiesta ipotizza i reati di frode in pubbliche forniture e turbativa d’asta a carico degli amministratori della società che lo gestisce. Sono partite anche le informazioni di garanzia. Si ipotizzano illeciti penali a carico del management della società. L’inchiesta è del pubblico ministero Paolo Storari. Gli indagati sono gli amministratori di diritto e di fatto della Martinina, Consilia Caruso e Alessandro Forlenza. Secondo il pm la Martinina Srl, con sede a Pontecagnano Faiano in provincia di Salerno, non avrebbe fornito i servizi previsti dal bando di gara, come l’assistenza sanitaria, la mensa e le pulizie. Per aggiudicarsi l’asta, inoltre, avrebbe presentato una documentazione con firme false, tra cui anche quella di una persona defunta da tempo.


Zero supporto psicologico e sanitario

Non solo cibo avariato. Ma anche mancanza di medicinali e un presidio sanitario «gravemente deficitario». Oltre alla presenza di persone migranti con tumore al cervello o con gravi problemi psichiatrici considerati «idonei alla vita della comunità ristretta», ma in realtà mai sottoposti a visita medica. E all’assenza di supporto psicologico e psichiatrico perché il personale non conosce la lingua dei migranti. È particolarmente lunga la lista di servizi che la Srl aveva assicurato alla Prefettura e che in realtà non ha mai garantito. Le autorità sono riuscite a raccogliere numerose testimonianze all’interno del centro.

«Chiudete il centro»

Il procedimento amministrativo, fa sapere la Prefettura, a carico dei gestori della struttura si è quindi concluso con l’imposizione della massima sanzione prevista. Intanto, si è mobilitata anche al politica con i parlamentari del PD Silvia Roggiani e Franco Mirabelli che hanno chiesto la chiusura immediata del Cpr di via Corelli e hanno annunciato un’interrogazione alla Camera e al Senato rivolta al Ministro dell’Interno. Per la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi il caso è l’ennesima dimostrazione che i Cpr «sono vere e proprie galere e andrebbero aboliti».

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