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Bologna, parte il tour della natalità. Le proteste: «Non ci avrete serve della riproduttività» – Il video

20 Febbraio 2024 - 14:25 Redazione
Alcune attiviste di "La maleduccacion" sono intervenute a margine della tappa bolognese del Tour della natalità, organizzato dagli Stati Generali della Natalità

«Ma quale Stato ma quale natalità, non ci avrete serve della riproduttività». Questo lo striscione, firmato “La maleduccacion” che un gruppo composto da una decina di ragazze, con il volto coperto da un fazzoletto fucsia, ha mostrato all’esterno del palazzo della Regione Emilia-Romagna, dov’è in corso la tappa bolognese del Tour della natalità, organizzato dagli Stati Generali della Natalità e dalla Fondazione per la Natalità. La protesta, del tutto pacifica, è andata avanti alcuni minuti e al megafono si sono alternate alcune attiviste che hanno contestato la linea tenuta dall’incontro.

Roccella: «Alle famiglie dati 16 miliardi di benefici netti»

«Per la natalità noi abbiamo già fatto moltissimo, tanto è vero che l’Ufficio parlamentare di bilancio che, come si sa, è sempre molto attento al fact-checking, ha verificato che per il 2024 il Governo Meloni ha favorito le famiglie con 16 miliardi di benefici netti», dichiarato Eugenia Maria Roccella, Ministra per la Famiglia, la natalità e le Pari Opportunità intervenuta alla tappa bolognese. «Certo, resta sempre molto da fare e quindi continueremo su questa linea cercando di continuare a favorire le famiglie e in particolare a dare alle donne e alle coppie la libertà di fare il secondo figlio – ha aggiunto la ministra – perché le indagini ci dicono che le coppie vogliono in realtà due figli ma poi a volte fanno il primo ma quasi mai fanno il secondo». Per questo «abbiamo dato facilitazioni mirate proprio sul secondo figlio». Roccella ha parlato di una serie di iniziative «che non riguardano soltanto la natalità». Ha ricordato «una iniziativa come quella del Mimit sui ristoranti per la famiglia», e «il patto con i ristoranti per offrire menù per i bambini a basso costo in modo da permettere alle famiglie anche di uscire tutti insieme a pranzo e cena». E infine «i benefici più evidenti per le lavoratrici madri dal secondo figlio, come gli asili nido gratis e i congedi parentali aumentati nella prima finanziaria e nella seconda. Nella prima finanziaria abbiamo destinato un miliardo e mezzo a questo tipo di provvedimenti e nella seconda un altro miliardo»

I dati: 1,25 figli per famiglia

«L’Italia si trova in una condizione di persistente bassa natalità: ormai da oltre 40 anni il numero medio di figli per donna, che dovrebbe essere intorno a 2 per garantire un adeguato ricambio generazionale, è intorno 1,5. I dati sono ancora più bassi perché siamo scesi sotto il livello di un figlio e un quarto per donna», lo ha dichiarato Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia e Statistica all’Università Cattolica di Milano all’arrivo alla prima tappa a Bologna del Tour della natalità, organizzato dagli Stati Generali della natalità e dalla Fondazione per la natalità. «Siamo tra i Paesi europei che faticano di più ad invertire la tendenza e rischiamo di entrare in una trappola demografica – prosegue Rosina – Da un lato la popolazione anziana tende ad aumentare grazie ad una maggiore longevità, quindi, dobbiamo affrontare la sfida di garantire le condizioni di cura e assistenza, dall’altro lato abbiamo sempre meno persone in età attiva e si riduce quindi la fascia di popolazione di potenziale forza lavoro. Questo va a rallentare la crescita economica ma anche complessivamente il sistema di welfare italiano». «L’Italia è uno dei Paesi in Europa con un maggiore squilibrio di questo tipo – ha dichiarato Rosina – e deve maggiormente trovare le soluzioni per affrontarlo».

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