Roma, il caso delle ragazze punte in discoteca mentre ballavano. Il titolare di Opus Club: «Ho dato i video alla polizia»

Il racconto di Andrea Barberis

Non si capacita Andrea Barberis, il titolare della discoteca di Roma Opus Club, delle violenze avvenute nel suo locale. Nei giorni scorsi, due ragazze di 21 e 23 anni sono state aggredite con un oggetto appuntito mentre ballavano. La discoteca aveva appena riaperto dopo otto giorni di chiusura forzata disposti dal Questore per via dei numerosi episodi di violenza. Non è ancora stato chiarito di che tipo di oggetto si trattasse: se un coltello o se potrebbe trattarsi di un caso di Needle spiking, il fenomeno delle punture a tradimento che la scorsa estate avevano allarmato Francia e Spagna. Il titolare dell’Opus oggi fa sapere di aver consegnato i filmati delle telecamere di sicurezza alla polizia, in cui si vedono le vittime ferite mentre escono dalla calca di gente. «Sembrava una serata tranquilla, c’erano 40 bodyguard operativi, avevo praticamente ‘militarizzato’ il locale proprio per una riapertura più che sicura eppure… Erano circa le due di notte, avevo 400 ospiti all’interno, quando è scattato l’allarme, abbiamo subito chiamato polizia e ambulanza, anche se ne abbiamo una nostra sempre sul posto», racconta Barberis al Corriere della Sera.


Cosa c’è nei filmati

Il titolare riferisce che quando è scattato l’allarme, hanno tentato di individuare gli aggressori bloccando le uscite e fermando alcuni sospetti da far identificare alle autorità. Il tutto, però, senza alcun esito. «Abbiamo visionato per ore i filmati delle telecamere. Ho voluto posizionare apposta oltre trenta telecamere, la maggior parte all’interno. Purtroppo si vide solo la comitiva delle ragazze che di punto in bianco si muove fuori dalla ressa della pista», spiega Barberis. «Nessun possibile sospetto – conclude .-, ma tantomeno alcuna avvisaglia, abbiamo accertato come non ci fosse stata nessuna lite o problemi con altri clienti. Nel caso delle due ragazze forse è stato un matto, non credo si possa parlare di pericolosità del locale».


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