Israele, la Corte Suprema blocca i fondi del governo Netanyahu per gli studenti ortodossi esentati dalla leva militare

L’esecutivo di Tel Aviv finisce anche nel mirino della Corte dell’Aja: «A Gaza è cominciata la carestia, sia garantita un’assistenza umanitaria urgente»

A partire dal 1° aprile, il governo di Benjamin Netanyahu non potrà più finanziare gli stipendi mensili di un gruppo di studenti ebrei ortodossi delle scuole religiose. Lo stabilisce un’ordinanza provvisoria emessa oggi dalla Corte Suprema israeliana, che ha creato forti tensioni nell’esecutivo. Nella maggioranza di Netanyahu figurano infatti anche due partiti religiosi, che si sono scagliati con forza contro la mossa della Corte Suprema. Secondo quanto riportano i media di Tel Aviv, l’ordinanza è stata giustificata con il fatto che il quadro giuridico relativo non esiste più, in quanto il governo di Netanyahu non è riuscito a mettersi d’accordo su una legge di riforma complessiva dell’esenzione dalla leva per gli ebrei ortodossi.


La sentenza della Corte dell’Aja

L’ordinanza della Corte suprema israeliana non è l’unica ad aver messo i bastoni tra le ruote a Netanyahu. Nel pomeriggio di oggi, anche la Corte internazionale di giustizia dell’Aja è tornata a esprimersi sulle tensioni in Medio Oriente, ordinando a Israele di «garantire un’assistenza umanitaria urgente» a Gaza, dove «è cominciata la carestia». Si tratta, di fatto, di una nuova misura provvisoria emessa dalla Corte, che è chiamata a esprimersi sulle accuse di genocidio mosse dal Sudafrica nei confronti dello Stato ebraico. «Israele deve adottare tutte le misure necessarie ed efficaci per garantire, senza indugio, la fornitura senza ostacoli dei servizi di base e dell’assistenza umanitaria urgentemente necessari» nella Striscia di Gaza, ha affermato la Corte internazionale di giustizia.


Foto di copertina: EPA/Abir Sultan | Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu (Gerusalemme, 19 febbraio 2024)

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