Flavio Briatore racconta il tumore benigno al cuore: «Ho avuto paura e ho pregato. E ho pagato per l’operazione»

L’imprenditore: è successo tutto in quattro giorni. Le tasse? Le pago in Italia

L’imprenditore Flavio Briatore ha avuto paura per il tumore cardiaco primitivo benigno scoperto durante un controllo al San Raffaele. Il pensiero che l’ha angosciato di più è stato quello di «lasciare mio figlio: ha solo 14 anni, è ancora piccolo». E dice di aver pregato: «Noi esseri umani siamo egoisti, in quei momenti ti aiuta tutto. Però voglio al più presto andare nella Cattedrale di Monte Carlo, lo sento». Al Corriere della Sera oggi racconta che ha scoperto tutto «Il 14. Dovevo prendere dei beveroni per la colonscopia e la gastroscopia, ma il professor Zangrillo è venuto e ha interrotto tutto: “Dobbiamo addormentarti per una verifica, dalla Tac abbiamo visto una cosa che non ci piace nel cuore”. Quando mi sono svegliato, l’analisi era chiara: tumore benigno, da operare subito».


Nathan Falco Briatore

Da lì è stato tutto molto veloce. «Il 18 era il compleanno di Nathan Falco. L’ho festeggiato con la madre, il mattino dopo sono tornato al San Raffaele: alle 14 mi hanno operato». Nathan Falco, dice, si è spaventato: «La sera dell’intervento ero completamente fuori uso, in rianimazione, e lui continuava a chiedere alla madre di potermi parlare prima di andare a letto». Lo ha sentito «il giorno dopo gli ho mandato un messaggino e lui si è rasserenato. Voleva venire subito a Milano, ma non volevo che mi vedesse in quelle condizioni. Così gli ho chiesto di aspettare e di non saltare la scuola. È venuto domenica». Lui invece ha temuto di non farcela: «In questi casi sei un po’ fatalista. La sanità italiana ha centri di eccellenza a livello internazionale, con i migliori chirurghi al mondo. Quando hai la vita in mano a gente così preparata quello che succede è un po’ il tuo destino. In un’operazione a cuore aperto non puoi farci nulla, devi essere ottimista per forza: è la testa che ti aiuta a guarire».


L’ex moglie e Santanchè

Briatore dice che la sua ex moglie Elisabetta Gregoraci «è stata molto carina, come Daniela Santanchè, che è venuta a trovarmi diverse volte, e altri amici: non li ho avvisati tutti, prima di ricoverarmi, perché avrei solo creato problemi all’ospedale, con l’attenzione su di me». E dice che «siamo dei privilegiati. Dovremmo tutti poter fare i check up. Ci sono cose per le quali centro, destra e sinistra dovrebbero essere uniti e una è il diritto alla salute». Riguardo l’accusa di non pagare le tasse ma di farsi operare in Italia risponde che «per curarmi a Milano ho pagato, non l’ho fatto gratis. E l’ho scelto perché pur avendo vissuto in America, a Londra, in Francia, il livello degli ospedali italiani resta il più alto». Infine, sulle tasse: «Le pago anche in Italia, esattamente come le pago in tutti i Paesi nei quali ho delle attività. Mi sono trasferito a Monte Carlo dieci anni fa, ma in Italia non vivo da 40 anni: da allora non ho più un conto corrente italiano! A Monaco ho 350 dipendenti, a Londra 200, li ho a Riad e a Dubai. In Italia spero di poterne assumere presto altri».

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