La Bce tiene i tassi d’interesse fermi al 4,5%. Ora i mercati scommettono sul primo taglio a giugno

Livello invariato per i prestiti in Eurozona da ottobre. Ma nei prossimi mesi potrebbe avviarsi il sentiero di discesa

La Banca centrale europea ha deciso nella riunione di politica monetaria di oggi di lasciare invariati i tassi d’interesse, che si confermano dunque fermi al 4,50% sui rifinanziamenti principali, al 4% sui depositi e al 4,75% sui prestiti marginali. È la quinta riunione del board consecutiva in cui si è deciso di tenere i tassi fermi, dopo che per 15 mesi si era assistito a un rialzo continuo dei tassi nel tentativo di tenere a freno l’inflazione. Obiettivo che pare ora raggiunto, ragion per la quale economisti e investitori si aspettano presto un’inversione di rotta: il primo taglio dei tassi potrebbe arrivare a questo punto nella prossima riunione del board della Bce, in programma il 6 giugno. Secondo fonti informate consultate dalla Cnbc, a indicare la nuova direzione di marcia sarà d’altronde prima la Federal Reserve americana. Bce e altre banche centrali seguirebbero poi nel dare inizio al sentiero di discesa dei tassi. Uno scenario che lo stesso istituto di Francoforte sembra oggi per la prima volta confermare, pur con le prudenze del caso: «Se la valutazione aggiornata del Consiglio direttivo in merito alle prospettive di inflazione, alla dinamica dell’inflazione di fondo e all’intensità della trasmissione della politica monetaria accrescesse ulteriormente la sua certezza che l’inflazione stia convergendo stabilmente verso l’obiettivo, sarebbe opportuno ridurre l’attuale livello di restrizione della politica monetaria», scrive il Consiglio direttivo della Bce nel comunicato finale che fa seguito alla riunione.


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