Case Green, il ministro Pichetto Fratin: «Il 2030 è troppo presto, puntiamo al 2050»

Il responsabile della Transizione Ecologica: «Il 70% delle nostre case sono edifici storici»

Per l’Italia l’obiettivo finale sul climate change è quello del 2050 e non il 2030. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il ministro della Transizione Ecologica Gilberto Pichetto Fratin, parlando della direttiva sulle case green. «Voglio premettere che il governo condivide in pieno gli obiettivi di decarbonizzazione. Lo sosteniamo nelle Cop, le Conferenze sul clima, è un tema del G7 di cui abbiamo la presidenza. Sappiamo che i fabbricati sono una delle principali cause delle emissioni di CO2 e che dobbiamo intervenire».


Fratin dice che «ci metteremo al lavoro sul Piano nazionale di ristrutturazione edilizia previsto dalla direttiva europea. Ma lo facciamo guardando agli obiettivi finali europei del 2050 sul climate change». Mentre riguardo le scadenze del 2030 e del 2033: «Cercheremo di stare anche dentro quegli obiettivi ma, per quanto il testo della direttiva sia migliorato, dobbiamo essere realisti. Per noi sono obiettivi difficili, anzi, diciamo pure impossibili». Anche se è più difficile rispetto agli altri paesi: «Certamente. L’Italia ha una storia e caratteristiche fisiche del tutto peculiari in Europa. Abbiamo il 70% dei fabbricati che ha oltre 70 anni, quindi sono edifici storici, una proprietà immobiliare diffusa, con l’80% delle famiglie che possiede un’abitazione, ed estremamente frazionata. Abbiamo due terzi degli edifici in zona montana o collinare, con 50 mila piccoli borghi».


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