Caso Report, il premier albanese Edi Rama ha chiamato il direttore dell’approfondimento Corsini: «Cordiale colloquio»

La nota di viale Mazzini, che smentisce una “telefonata furiosa” con il dirigente. La trasmissione aveva fatto luce sui fondi destinati ai due centri per migranti previsti nell’accordo italiano, inchiesta che ha fatto infuriare Tirana

«Il direttore dell’Approfondimento Paolo Corsini ci ha comunicato di essere stato raggiunto telefonicamente dal Primo Ministro albanese Edi Rama. In quello che ci viene trasferito come breve e cordiale colloquio il Premier albanese ha preannunciato al direttore l’invio di una lettera con la richiesta di precisazioni e chiarimenti sulla puntata della trasmissione “Report“. Lettera che è già arrivata e che la Direzione Approfondimento sta trattando come tutte le numerose richieste di precisazione e chiarimento che riceve. Prive di ogni fondamento le ricostruzioni che parlano di telefonata furiosa». Lo spiega la Rai in una nota. Il premier albanese ha contattato il dirigente Rai all’indomani dello scontro con la trasmissione di Rai3.


Lo scontro tra Report e il premier albanese Edi Rama

Report si era occupata, durante l’ultima puntata, del costo eccessivo per i due centri per i migranti, realizzati grazie alla collaborazioni con l’Italia. A fronte dei 650 milioni di euro inizialmente preventivati per 5 anni, potrebbero costare un miliardo di euro. L’inchiesta ha puntato i riflettori sulla famiglia del primo ministro e su uno dei suoi più stretti collaboratori, Engjell Agaci, segretario generale del Consiglio dei ministri. Agaci, che fino al 2013, quando ha assunto l’incarico governativo, era titolare di un rinomato studio legale a Roma. Secondo la trasmissione «è stato etichettato come il legale di fiducia di numerosi trafficanti albanesi di droga» riportati in Albania, poi con grossi sconti di pena. Davanti alla puntata Edi Rama ha accusato la squadra di Ranucci di calunnie. «Un’emittente pagata con le tasse degli italiani si è resa protagonista di un vergognoso episodio di diffamazione nei confronti dell’Albania, così come accadeva negli anni in cui gli albanesi apparivano sui media italiani solo come assassini, trafficanti, prostitute e ladri, e l’Albania veniva presentata come la culla della criminalità in Europa», ha dichiarato il primo ministro albanese in un’intervista a Shqiptarja.com. A stretto giro è arrivata la replica del conduttore Sigfrido Ranucci: «Nella mail di risposta di Agaci, a cui avevamo chiesto conto di alcuni fatti, lui ha confermato di essere stato il legale di alcuni narcotrafficanti e di aver contribuito, da quando è diventato consulente giuridico di Rama, alla realizzazione del protocollo». E ancora: «Tutto quello che abbiamo detto è sulle carte ed è da fonte documentale».


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