Bologna, truffata una 22enne: manda 2.350 euro di caparra per un affitto, ma la casa non esiste

Denunciati due uomini che, oltre al deposito fatto dalla ragazza, si sono appropriati della sua identità per effettuare acquisti di elettronica, con un contratto di finanziamento a carico della vittima

Bologna è una delle città più complicate per gli affitti. All’elevato numero di studenti che frequentano le facoltà nel cuore cittadino, si è aggiunto l’exploit turistico degli ultimi anni. Molti proprietari, fiutando la possibilità di fare margini di guadagno più ampi, hanno spostato così le proprie abitazioni sul mercato delle locazioni brevi. In questo contesto si è verificata una truffa ai danni di una ragazza, che cercava disperatamente un posto letto in città. La vicenda è raccontata, oggi 25 aprile, nell’edizione bolognese di Repubblica. La giovane di 22 anni, lo scorso novembre, si imbatte in un annuncio online: 850 euro mensili la richiesta, può permetterseli, e allora contatta l’inserzionista per fissare una visita dell’immobile. Primo campanello di allarme: «Nessun problema, ma le visite sono solo online». La vittima, comunque, decide di proseguire la trattativa.


La videochiamata

Sempre in videochiamata, la ragazza e il suo interlocutore concordano il versamento di una caparra e della prima rata di affitto, per la cifra complessiva di 2.350 euro. Esegue due bonifici istantanei, uno di 1.500 e l’altro di 850 e viene invitata fisicamente in uno studio di amministratori condominiali per la stipula del contratto. Per accelerare le operazioni, le viene chiesto di inviare una mail con iban e una copia fronte-retro della carta d’identità. Accetta. Capirà di essere stata truffata solo quando, arrivata nello studio di amministratori, un operatore le dirà che non esiste alcun appartamento corrispondente al suo annuncio. Oltre ad aver perso i 2.350 euro, dopo qualche giorno, la giovane nota che sul suo conto iniziano a essere caricati degli addebiti. A quel punto, si affida alla polizia.


Le indagini

Si scoprirà solo con le indagini che gli autori della truffa immobiliare hanno usato il documento e il conto della ragazza per aprire un finanziamento online a nome della vittima. Con i suoi dati, una mail falsa e un numero di telefono che sembrava riferibile alla 22enne, sono riusciti ad acquistare di prodotti di elettronica in un Apple Store di Grugliasco, in provincia di Torino. Ed è stata proprio la stipula del finanziamento a condurre gli agenti all’identità dei malviventi. Sono in due, un uomo di 35 anni e uno di 70, entrambi residenti a Torino. Il primo è anche l’intestatario del conto corrente sul quale sono stati bonificati i 2.350 euro della truffa immobiliare. Diversi i reati contro il patrimonio a suo carico, che in passato gli sono valsi anche il carcere. Il 70enne, invece, ha qualche precedente per oltraggio a pubblico ufficiale. La giovane ha formalizzato due giorni fa, il 23 aprile, una denuncia contro entrambi.

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