Roma: saluti romani, cori fascisti e una croce celtica al liceo Archimede. Gli studenti: «Una vergogna»

Succede durante il comitato studentesco. La replica dei rappresentanti di istituto a Open: «Ci dissociamo»

«Duce, Duce», è il coro intonato da un gruppo di studenti del liceo Pacinotti-Archimede di Roma alla vigilia del 25 aprile, anniversario della liberazione d’Italia dal regime fascista e dall’occupazione nazista. Un intervento che ha ghiacciato la platea, accompagnato da saluti romani, mentre sullo sfondo una slide proiettava la frase «Ultras Pacio» con una croce celtica. È accaduto durante il comitato studentesco, destando l’indignazione degli altri studenti e del personale scolastico. «Una croce celtica nel nome della nostra scuola non è uno scherzo, è una vergogna per tutti noi», dichiara il collettivo studentesco Verbano che – senza mezzi termini – condanna quanto accaduto tra le mura del proprio istituto. «Questo fatto evidenzia quanto, ancora oggi, il fascismo e i suoi metodi siano legittimati. Vediamo troppo spesso, intorno a noi, ragazzi che senza problemi inneggiano ad un passato oscuro della storia, fatto che inevitabilmente porta queste persone a celebrare l’ideologia fascista e la morte che ha portato», prosegue il collettivo in un post sui social.


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«I presenti? Tutti in silenzio»

«Non c’è nulla da ridere», ne sono certi gli studenti. «In un luogo che dovrebbe essere democratico come il comitato studentesco non si può accettare l’esposizione di simboli ed atteggiamenti che odiano la democrazia e che glorificano la morte di milioni di persone», chiosano. Al momento dei fatti, stando a quanto scrive il collettivo, nessuno sarebbe intervenuto: «Il silenzio dei presenti e di quelli che dovrebbero essere garanti di quest’assemblea democratica dovrebbe farci riflettere su quanto questa “normalizzazione” sia andata troppo avanti». Infine un appello all’azione: «Vogliamo invitare tutti ad opporsi a questo tipo di atteggiamenti che portano solo alla legittimazione di idee razziste, sessiste e classiste Una società democratica significa una società antifascista». Nel frattempo, ci si aspetta che la preside prenda provvedimenti disciplinari in merito a quanto successo nella sua aula magna.

La replica dei rappresentanti di istituto: «Ci dissociamo»

I rappresentanti d’istituto e in consulta ci tengono a chiarire quanto accaduto durante il comitato studentesco. «La proiezione non era autorizzata ed è stata rimossa immediatamente», spiegano a Open, precisando che tutto è nato «durante un discorso dei rappresentanti di istituto che si dissociavano da striscioni della tifoseria con simboli simili. Quindi le immagini, anche se da condannare, erano inerenti al discorso di dissociazione». Quanto al saluto romano catturato dalle immagini di qualche studente in aula magna, lo definiscono senza mezzi termini «inappropriato e di cattivo gusto». Il comitato si scusa per quanto successo e ci tiene a sottolineare la propria «natura antifascista e democratica», come d’altronde previsto anche dallo stesso regolamento. In merito all’accusa del collettivo Verbano sul silenzio dei presenti, i rappresentanti di istituto replicano: «Due membri del collettivo facevano parte del Comitato Studentesco, ma non sono intervenuti durante l’incidente, nonostante uno di loro fosse dietro al tavolo durante la proiezione dell’immagine controversa. Denunciare il silenzio dei presenti è un azione ipocrita, loro sono stati i primi a non aprire bocca mentre noi ci dissociavamo».

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