Torino, preside picchiata a scuola da uno studente di terza media: «Mi ha stretto le mani al collo, ho pensato che mi uccidesse»

La dirigente è finita al pronto soccorso con una prognosi di una settimana. L’aggressione per un video su TikTok

Un’altra aggressione a scuola. Stavolta nell’Istituto comprensivo Antonelli-Marconi di Vanchiglietta, scuola media di Torino con 230 allievi, dove la dirigente Giovanna Caputo è stata aggredita da uno studente di terza media. «Ho avuto davvero paura quando mi sono trovata davanti quel ragazzone grande e grosso che mi guardava con occhi vitrei da non riuscire nemmeno a descrivere. Urlava “io ti uccido”, “tu sei la rovina della mia vita”. Poi mi ha messo le mani intorno al collo e ha iniziato a stringere», racconta la preside a La Stampa. «Ad un certo punto, continua Caputo, ho perso il cellulare, lui l’ha raccolto e l’ha scagliato diverse volte contro il muro. Poi ha iniziato a schiacciarlo con i piedi. Forse è stata la mia salvezza perché ha mollato la presa. Io ero terrorizzata – sottolinea -. Per fortuna è uscita una collaboratrice, mi ha afferrato e trascinato dentro una stanza, poi ha chiuso la porta. Che lui ha iniziato a colpire con dei pugni e continuando ad urlare “ti uccido”». La dirigente scolastica è finita al pronto soccorso con una prognosi di una settimana. «Mai avrei pensato di trovarmi in una situazione simile, di arrivare a pensare che dovevo solo sopravvivere», afferma.


L’aggressione

L’aggressione sarebbe avvenuta dopo il rimprovero di una docente della scuola media nei confronti dello studente 14enne, che la stava filmando con lo smartphone per pubblicarla su TikTok. «Io ho sentito delle urla e dei rumori e sono subito uscita dal mio ufficio – spiega Caputo – ero al telefono con una collega, ma lui, probabilmente pensava stessi parlando con la polizia e, appena mi ha vista, si è avventato contro di me. Cioè cercava proprio me, ero io il bersaglio della sua rabbia e l’ho capito quando mi urlava “sei la rovina della mia vita”». Tra l’altro l’alunno, dopo aver distrutto il cellulare della preside, si è anche impossessato dei 100 euro che lei teneva infilati tra la custodia e lo smartphone: «Mentre si allontanava diceva “oggi mi sono anche fatto 100 euro”».


Il 14enne è stato sospeso tre volte

Il giovane, scrive il giornale di Torino, è già stato sospeso tre volte e in passato ha aggredito altri due professore e un agente della polizia locale. Ma non se l’è mai presa con i suoi compagni. «Abbiamo già presentato due denunce, ci siamo confrontati con la famiglia, interessato i servizi sociali – precisa la dirigente – ma non è mai cambiato nulla. Il ragazzo non avrebbe ancora diritto al docente di sostegno perché non certificato con verbale Inps. Ma noi abbiamo assegnato specifiche risorse per lui, destinando docenti con cui potesse avere maggiore intesa, con un lavoro individuale in classe e fuori. Purtroppo spesso lo ha rifiutato». «Ora il vero guaio – conclude la preside – è che alcuni docenti hanno paura e non vogliono più venire alle lezioni perché temono per la loro incolumità». 

Foto copertina: © 2mmedia2011 | Dreamstime

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