Il ministero della Salute proibisce il «puppy yoga»: «Usare i cuccioli è illegale»

La popolare disciplina era entrata nel mirino degli animalisti, che avevano sporto denuncia per possibili maltrattamenti

Vittoria per gli animalisti: il «puppy yoga», ovvero l’attività che prevede l’utilizzo di cuccioli di cane durante le sedute di yoga, è stato ufficialmente definito illegale. Nonostante la disciplina abbia riscosso un successo crescente negli ultimi mesi, sia in Italia che all’estero, il ministero della Salute ha deciso di vietarlo. In una nota del 29 aprile ha spiegato anche i motivi: «Gli interventi assistiti con animali non possono essere fatti con cuccioli ma solo con soggetti adulti, condizione necessaria per tutelare la loro salute e il loro benessere».


Cosa dice la legge

Un’altra nota interna, diffusa dal Capo del Dipartimento One Health, Giovanni Leonardi, ha inserito le sedute di yoga con i cani tra le attività di IAA (Interventi Assistiti con Animali). Una categorizzazione che esclude, secondo le linee guida nazionali, l’utilizzo di cuccioli. La normativa in materia è cristallizzata dall’accordo Stato Regioni sugli Interventi Assistiti con Animali, che impone di ricorrere, per le citate pratiche, ad animali rigorosamente adulti. E questo affinché ci sia la tutela «della salute e del benessere degli animali oltre che la sicurezza dell’utenza».


La reazione degli animalisti

Esulta l’associazione Lndc Animal Protection, da cui era partita la denuncia alla procura di Milano per possibile maltrattamento degli animali. «Ci troviamo di fronte a un vero e proprio sfruttamento a fini commerciali che non tiene in alcun conto il benessere e la salute psicofisica di creature ancora troppo fragili per essere trattate in questo modo. A quell’età, i cuccioli non dovrebbero affrontare viaggi e stress, ma stare in un ambiente tranquillo e protetto sotto la guida e le cure della  mamma che può insegnare loro a socializzare in maniera corretta e ad affrontare il mondo esterno con sicurezza, oltre a fornire loro il nutrimento adeguato alla loro crescita», aveva spiegato la Presidente di Lndc Animal Protection, Piera Rosati.

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