La zanzara della malaria rispunta in Italia dopo 50 anni, il rischio sul ritorno della malattia: «Va tracciata in tutto il Sud»

Una ricerca svolta nella provincia di Lecce ha rilevato la presenza del tipo zanzara in grado di trasmettere la malattia in 6 degli 11 siti indagati

La zanzara portatrice della malaria è stata osservata in Italia, in sei diversi siti in provincia di Lecce, a cinquant’anni dall’ultima rilevazione. L’Anopheles sacharovi è una specie di zanzara del complesso Anopheles maculipennis, vettore storico della malattia che oggi viene comunemente associata ai Paesi tropicali ma che fino agli anni ’60 del Novecento era ampiamente diffusa anche in Italia. E proprio a quel decennio risalivano le ultime rilevazioni dell’insetto nel nostro Paese. Fino al settembre del 2022, quando un singolo esemplare del tipo maculipennis era stato trovato nella provincia pugliese, dando il via a un’indagine entomologica mirata. A darne notizia è uno studio pubblicato sulla rivista PubMed reaalizzato da ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e Della Basilicata, del Dipartimento di Malattie Infettive, Reparto di Malattie Trasmesse da Vettori, dell’Istituto Superiore di Sanità e del Servizio Veterinario Sanità Animale.


Il rischio di diffusione della malaria nel Sud Italia

Si legge nell’introduzione dello studio che ha trovato zanzare a rischio in sei degli undici siti indagati: «L’indagine è stata condotta nelle aree circostanti la prima scoperta, concentrandosi su allevamenti di animali, maneggi e potenziali siti di riproduzione. Le zanzare adulte e immature sono state raccolte, mediante ricerca attiva o trappole, in diversi siti naturali e rurali». Si tratta di una scoperta, scrivono ancora gli autori, dotata «forte rilevanza e impatto sanitario», poiché mette in luce quella che viene definita una maggiore «ricettività» delle aree meridionali. La ricerca evidenzia che sono centinaia i casi di malaria che ogni anno vengono portati in Europa. La presenza delle zanzare in grado di trasmettere la malattia espone la popolazione italiana a una sua possibile diffusione nei confronti di cui gli autori mettono in guardia. «Per prevenire il rischio di reintroduzione della malattia, va considerata la necessità di rafforzare la sorveglianza della presenza di zanzare anofeline (il tipo di zanzare che trasmette la malaria, ndr) residue in tutto il Mezzogiorno».


Cos’è la malaria e come si contrae

La malaria è una malattia infettiva causata da parassiti del genere Plasmodium, trasmessi attraverso le punture di zanzare infette. È diffusa in molte regioni tropicali e subtropicali del mondo. I sintomi più comuni della malaria includono febbre, brividi, dolori muscolari, nausea e malessere generale. Se non trattata tempestivamente, la malaria può portare a complicazioni gravi, come danni agli organi e perfino alla morte, soprattutto nei bambini e negli individui con sistemi immunitari compromessi. La prevenzione della malaria coinvolge l’uso di repellenti per insetti, reti antizanzare e farmaci profilattici in zone ad alto rischio. Il trattamento dipende dal tipo di parassita e può includere farmaci antimalarici. È fondamentale cercare cure mediche immediate se si sospetta di aver contratto la malaria, specialmente dopo aver viaggiato in aree endemiche.

Leggi anche: