L’arrivo prematuro delle zanzare e i timori sulla Dengue. La parassitologa: «I cittadini stiano attenti all’acqua che ristagna»

Alessandra Della Torre, docente della Sapienza: «Con il cambiamento climatico il ciclo vitale delle larve si accorcia»

C’erano una volta le zanzare d’estate. Oggi, complice il cambiamento climatico, ci sono quasi tutto l’anno. Il programma europeo Copernicus ha certificato che febbraio 2024 è stato il nono mese consecutivo più caldo di sempre, con 1,77 gradi in più rispetto alla media del periodo pre-industriale (1850-1900) e con temperature giornaliere «eccezionalmente elevate» nella prima metà del mese. Questa situazione ha avuto ripercussioni anche sui cicli di vita e riproduzione di alcuni insetti, zanzare comprese, che già da qualche settimana hanno fatto la loro prima comparsa dell’anno in alcune zone d’Italia. «Stiamo per pubblicare uno studio in cui abbiamo confrontato i dati sulla popolazione di zanzara tigre nel 2012 e nel 2023. La differenza è abissale, soprattutto negli ultimi mesi della stagione», spiega Alessandra Della Torre, docente di parassitologia alla Sapienza di Roma. «Nel 2023 – precisa l’esperta – abbiamo avuto densità elevate nelle popolazioni di zanzara tigre fino a novembre, mentre nel 2012 la stagione si era chiusa significativamente prima».


Le due specie più diffuse in Italia

In Italia si trovano soprattutto due specie di zanzare. La prima è la cosiddetta «zanzara notturna», un insetto autoctono che fa la sua comparsa soprattutto dopo il tramonto e spesso si trova anche dentro casa. È lei a trasmettere il virus del West Nile, contratto dagli uccelli ma trasferibile proprio tramite punture di zanzara anche all’uomo. La seconda specie più diffusa in Italia è la zanzara tigre, che è in realtà una specie invasiva arrivata in Europa negli anni Novanta. «Questa zanzara trasmette virus normalmente non presenti in Italia, come Zika e Dengue. Perché ci sia un rischio di trasmissione – spiega Della Torre – occorre che qualcuno contragga il virus in aree endemiche. A quel punto la zanzara tigre, che è un vettore competente, trasmette il virus da una persona infetta alle altre che pungerà».


EPA/Isaac Fontana | Una zanzara tigre a San Paolo, in Brasile, dove è in corso un aumento di casi di Dengue (6 marzo 2024)

Il ruolo del cambiamento climatico

Se negli ultimi anni la stagione delle zanzare si è allungata a vista d’occhio, la colpa è del cambiamento climatico. «Più le temperature sono elevate, più il ciclo vitale delle larve si accorcia e, di conseguenza, la popolazione di zanzare aumenta esponenzialmente», spiega la docente della Sapienza di Roma. L’altro fattore climatico che incide sulla presenza di zanzare è la piovosità. La presenza di acqua è infatti fondamentale per la diffusione di questi insetti, che faticano a riprodursi negli ambienti aridi e siccitosi. L’aumento delle temperature dovuto dal cambiamento climatico porterà a un ulteriore allungamento della stagione delle zanzare. Al punto che una rete internazionale di università ha dato vita a Mosquito Alert, un’applicazione che consente ai cittadini di segnalare con alcune fotografie la presenza di zanzare nei diversi periodi dell’anno. «Questo progetto, a cui partecipiamo anche noi della Sapienza, è fondamentale per raccogliere dati a livello nazionale. Soprattutto in questi mesi dell’anno, perché ci può aiutare a misurare l’inizio della stagione nelle diverse zone d’Italia», spiega Alessandra Della Torre.

I timori per la Dengue

C’è un altro motivo che quest’anno contribuisce a far temere ancora di più l’inizio della stagione delle zanzare e ha a che fare con l’emergenza Dengue, una malattia infettiva tropicale che si sta diffondendo a ritmi allarmanti in alcune aree del mondo. «In Sud America assistiamo a una circolazione spaventosa, con un numero di casi 400 volte superiore allo scorso anno», ricorda la docente della Sapienza. Il problema è che più la malattia circola in una regione del mondo, più è facile che arrivi altrove. Perché arrivi in Italia, è sufficiente che qualcuno contragga la malattia mentre si trova in una delle aree endemiche. A quel punto, una volta tornato a casa, il virus può essere trasmesso dalla zanzara tigre. «Quest’anno la possibilità che arrivi una persona infetta da un’area endemica tropicale è molto più alta a causa delle epidemie in corso. Questo rende più probabile che si inneschino casi di trasmissione autoctona, se una di queste persone viene punta dalla zanzara tigre», avverte Della Torre.

EPA/Andre Borges | Attività di fumigazione contro le zanzare per contenere la diffusione della febbre Dengue a Brasilia, in Brasile (18 marzo 2024)

La strategia del governo

In risposta alle crescenti preoccupazioni che si registrano in tutto il mondo sulla diffusione della febbre Dengue, nei giorni scorsi il governo ha aumentato drasticamente i controlli su aerei e navi che arrivano in Italia, in particolare dai Paesi considerati a rischio. A ogni aereo o imbarcazione viene chiesto di notificare l’elenco degli ultimi dieci porti toccati, oppure di quelli per cui si è transitato nei precedenti 28 giorni. A questo si aggiunge poi la richiesta rivolta agli equipaggi di igienizzare le zone «sensibili», come le stive e le cabine per i passeggeri, e garantire l’assenza di ristagni d’acqua. Per il resto, le attività di disinfestazione delle zanzare procedono con le operazioni di routine delle diverse amministrazioni comunali. «Ciò che viene prescritto a livello nazionale è il controllo contro le larve, soprattutto nei tombini, che inizia in genere ad aprile», spiega Della Torre. Mentre i prodotti insetticidi contro gli insetti già adulti «vengono raccomandati solo in caso di epidemia, perché hanno un grosso impatto ambientale».

Come difendersi

Per quanto riguarda i cittadini, le strade a disposizione per proteggersi dalle zanzare sono sempre le stesse. La cosa più importante a cui fare attenzione, spiega Della Torre, è evitare ristagni d’acqua, per esempio cambiando spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali e svuotando periodicamente le piscine per i bambini. Fuori casa si può ricorrere ai repellenti, che però non sempre funzionano e con il sudore si diluiscono in fretta. In casa, invece, la soluzione migliore restano le zanzariere, per la felicità delle aziende del settore. «Gli italiani stanno correndo ai ripari. Le richieste, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si attestano su un +15%», esulta Marco Marcantoni, ceo di Sharknet, un’azienda romana che esporta zanzariere in tutto il mondo. A far aumentare gli ordini non sono solo privati cittadini ma anche molti albergatori, che – aggiunge Marcantoni – «attendono per Pasqua l’arrivo dei turisti e non vogliono farsi trovare impreparati».

Foto di copertina: EPA/Andre Borges

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