Dengue, aumentano i casi in Italia ma a ottobre arrivano i vaccini: «Il caldo umido ha fatto proliferare le zanzare»

Non sarà una profilassi di massa. Il vaccino sarà disponibile a pagamento presso gli ospedali e gli ambulatori pubblici e privati

Sono 208 i casi di Dengue rilevati a livello nazionale. La prima regione per numero è la Lombardia con 71, mentre la seconda è il Lazio, con 36 dall’inizio dell’anno, quattro dei quali sono attualmente ricoverati allo Spallanzani di Roma. «Non deve esserci un allarme ma certamente i medici di famiglia e i colleghi del pronto soccorso devono notificare subito i casi», ha spiegato il direttore del reparto malattie infettive ad alta intensità della struttura, Emanuele Nicastri. I numeri sono stati spinti in alto dalla proliferazione delle zanzare, che hanno apprezzato il caldo umido di questa estate. Per questo, contro la Dengue sono in arrivo i vaccini, che dovrebbero essere disponibili a partire da ottobre in seguito all’approvazione dell’Aifa di aprile. Le dosi sono già pronte e sono in viaggio in questi giorni verso i Paesi che le hanno richieste, tra cui l’Italia.


Le vaccinazioni

Ma non sarà – come quella per il Covid o l’influenza – una vaccinazione di massa. Il vaccino sarà disponibile a pagamento presso gli ospedali e gli ambulatori pubblici e privati dove lo si potrà ottenere in seguito alla prescrizione del medico di base o dello specialista. L’accesso a questo genere di attività preventiva avviene dopo un consulto specialistico con il quale valutiamo lo stato della persona e la sua storia clinica con l’eventuale livello di rischio», spiega Paolo Meo, il direttore della clinica Cesmet di Roma, la prima a fornire le vaccinazioni in Italia.


Cos’è la Dengue

La Dengue è una malattia che causa febbre, vomito, dolore alle articolazioni, alla testa e ai muscoli. Normalmente bastano 15 giorni per riprendersi ma in alcuni casi ne sono sufficienti due. La guarigione è spontanea ma in alcuni rari casi è necessario curare delle emorragie. La Dengue non è causata un solo tipo di virus, ma da quattro, che vengono trasportati dal sangue di una persona infetta a quello di un’altra dalle zanzare. Il virus rimane attivo nella circolazione sanguigna per sette giorni, periodo nel quale si è contagiosi. Se una zanzare punge, può prelevarlo e trasmetterlo ad altri.

Il clima

Fortunatamente, «il clima di questi giorni non sta favorendo più i livelli di trasmissione che (è importante dire) non avviene attraverso le droplet come per il Covid ma con un insetto vettore, cioè le zanzare. La temperatura più fresca rende difficile il ciclo interno del virus all’interno dell’animale». Inoltre, la riproduzione virale nel corpo del vettore viene fortemente influenzata da fattori meteorologici e ambientali, e questo può ovviamente incidere sulla trasmissione della malattia. Questo rende molto difficile un’eventuale endemicità, ha aggiunto Meo citato da Il Messaggero.

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