Così il caldo prolunga la stagione delle zanzare: «Quelle tigre sono il 30% in più, colpa dei cambiamenti climatici»

Da Nord a Sud spuntano piani di disinfestazione straordinaria. E gli esperti mettono in guardia sul rischio di diffusione di malattie

Complici le temperature decisamente sopra la media stagionale, da Nord a Sud si moltiplicano i comuni che segnalano un problema insolito per questo periodo dell’anno: la presenza di zanzare. Il caldo anomalo di queste settimane sembra aver prolungato la vita degli insetti più sgraditi della stagione estiva. A confermarlo, dalle pagine del Corriere della Sera, è Romeo Bellini, responsabile del settore Entomologia e Zoologia sanitarie del Centro agricoltura ambiente in Emilia-Romagna. «Per quanto riguarda la zanzara tigre – osserva l’esperto – stiamo assistendo a una coda più lunga del solito. Utilizziamo un sistema di ovitrappole e abbiamo misurato un 30% in più di uova. La presenza delle zanzare è molto legata alla temperatura più che alla piovosità, perché vivendo in città riescono comunque a trovare dell’acqua».


Il «letargo» posticipato

A Forlì, Barletta e Messina le amministrazioni comunali hanno dovuto ricorrere a piani di disinfestazione straordinari. Ma il problema riguarda anche il Nord Italia. «In casa, non so perché, siamo pieni di zanzare. Vitto si è svegliata ricoperta di punture sul viso e sulle braccia, stiamo mettendo creme ma sembra che abbia la varicella», ha detto ieri l’influencer Chiara Ferragni – che vive a Milano – ai suoi follower su Instagram. La colpa, come detto, è delle temperature ben oltre le medie stagionali. Che hanno alterato i cicli di riproduzione degli insetti e rimandato il periodo di «letargo». Questo riguarda soprattutto la zanzare tigre, che – precisa Bellini – «depone le uova e muore, quindi durante l’inverno scompare». Merita un discorso a parte invece la zanzare comune, dove le femmine fecondate riescono a resistere in ambienti protetti e riscaldati.


Il rischio per le malattie

La presenza così prolungata delle zanzare anche in autunno ha l’effetto di aumentare anche il rischio di diffusione di malattie. Nei mesi scorsi, lo European centre for disease prevention and control (Ecdc) aveva già messo in guardia sulla crescente circolazione della zanzara tigre e della zanzara della febbre gialla. Secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di sanità, «dal 1° gennaio al 9 ottobre 2023 sono stati notificati 261 casi confermati di Dengue (49 casi autoctoni); 7 casi di Zika Virus; 4 casi di Chikungunya; 42 casi di infezione neuro-invasiva». Sono essenzialmente due i motivi che spiegano la crescente presenza di zanzare: da un lato gli effetti del cambiamento climatico, dall’altro la maggiore resistenza degli insetti.

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