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La Russia avanza verso Kharkiv, allarme rosso nella Nato: l’Estonia valuta l’invio di truppe in Ucraina

Le forze di Putin sono a Vovchansk e stanno avendo successo “tattico”, ammette Kiev. Blinken pronto a volare in Ucraina

Le forze russe proseguono la loro avanzata di terra dentro la regione di Kharkiv, nell’est dell’Ucraina. Sono ormai dentro la città di Vovchansk, a una settantina di chilometri dal capoluogo della regione. I combattimenti sono feroci. Vovchansk si sta trasformando in una nuova Bakhmut, avverte il capo della polizia della regione di Kharkiv, Volodymyr Tymoshko, denunciando come la città è stata colpita negli ultimi giorni da una sventolata di attacchi senza precedenti (almeno dal 2022) – con bombe anche da 250 o addirittura 500 chili, in grado di demolire un edificio a più piani. La stessa Casa Bianca parla di campagna «brutale» da parte della Russia e assicura che c’è un flusso «costante» di rifornimenti militari Usa all’alleato. Ma sul terreno i russi stanno stanno via via avendo la meglio sulle resistenze ucraine, quanto meno sul piano “tattico”, hanno ammesso fonti di Kiev, pur aggiungendo che 13 attacchi russi in direzione di Kharkiv sono stati respinti nella giornata di lunedì. Nelle scorse ore i vertici militari hanno anche provveduto alla sostituzione del comandante a capo delle operazioni nella regione, oltre che ad assicurare l’invio di ulteriori rinforzi.


Usa e Nato meditano la risposta

La possibilità che l’esercito agli ordini di Vladimir Putin dilaghi nel nord-est allarma serissimamente tanto il governo di Volodymyr Zelensky quanto i suoi alleati. Secondo Politico, il segretario di Stato Usa Antony Blinken sarà nei prossimi giorni in Ucraina, forse già da domani. In un’intervista al portale Breaking Defense intanto, il consigliere per la sicurezza nazionale del presidente estone Madis Roll rompe gli indugi e afferma che il governo di Tallinn sta discutendo “seriamente” la possibilità di inviare truppe in Ucraina occidentale. Roll ha detto che il governo estone sta esaminando la questione e che preferirebbe farlo come parte di una missione Nato «per dimostrare forza e determinazione».


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