Neonato morto sulla nave da crociera, tre donne accusate di omicidio: «Ma è stato allattato e si prendevano cura di lui»

L’avvocato della madre del piccolo sostiene che la 28enne non avesse nessuna intenzione di ucciderlo ma che si sia trattato di negligenza

Sono tre le donne in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario nel carcere di Sollicciano a Firenze per la morte di un neonato a bordo della Silver Whisper, della compagnia Silver Sea, battente bandiera delle Bahamas. La nave da crociera era partita da Civitavecchia, dove era stato imbarcato anche l’equipaggio di 290 persone. La madre del piccolo, 28enne di origini filippine addetta alle pulizie, avrebbe nascosto la gravidanza in stato avanzato, forse per conservare il posto di lavoro, e poi partorito la sera di venerdì 17 maggio durante la tratta tra il porto romano e porto Santo Stefano, all’Argentario, dove la nave è rimasta ormeggiata una notte. Secondo gli investigatori, saliti a bordo della nave su segnalazione del comandante, la donna lo avrebbe lasciato da solo senza provvedere alle sue cure ma l’avvocato della difesa Giovanni Di Meglio contesta questa ricostruzione. Il bimbo sarebbe stato sempre allattato dalla madre, che si sarebbe fatta aiutare da due colleghe nelle successive 48 ore.


La difesa: «Negligenza e non omicidio»

Le donne avrebbero adottato alcuni accorgimenti affinché il piccolo non si facesse male in loro assenza: ad esempio sarebbe stato lasciato nell’armadietto della cabina che condividevano, con le ante aperte, affinché non potesse cadere durante la loro assenza. Per questo motivo, secondo l’avvocato alla madre può essere contestato l’omicidio colposo per negligenza ma non l’omicidio volontario, perché non vi era nessuna intenzione di cagionare la morte del piccolo. Le tre indagate stanno aspettando l’udienza di convalida del fermo, mentre i carabinieri di Orbetello, conclusi i rilievi a bordo della nave – che ha già ripreso la sua navigazione – stanno conducendo ulteriori accertamenti. L’autopsia sul corpo del neonato verrà eseguita il prossimo 24 maggio all’ospedale Misericordia, ma dai primi controlli esterni del medico legale non ci sarebbero segni di soffocamento.


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