OpenAI non ha «rubato» la voce di Scarlett Johansson: «È di un’altra attrice»

Lo rende noto il “Washington Post” citando alcuni documenti e l’agente dell’attrice assunta che ha preferito mantenere l’anonimato per la sicurezza della sua cliente

Nonostante la somiglianza, OpenAI non ha copiato la voce di Scarlett Johansson. A renderlo noto è il Washington Post, che precisa, inoltre, come la voce di Sky – l’assistente virtuale dell’ultima versione di ChatGPT – è di un’attrice assunta prima che l’amministratore delegato Sam Altman contattasse la Johansson. La notizia è stata confermata al quotidiano statunitense dall’agente dell’attrice assunta che ha preferito mantenere l’anonimato per la sicurezza della sua cliente. Nei giorni scorsi, OpenAi aveva messo in pausa l’assistente virtuale dopo le proteste, anche legali, della star di Hollywood, secondo cui la voce utilizzata dal colosso dell’Ai assomigliava a quella di Samantha, l’interfaccia femminile dalla stessa interpretata oltre dieci anni fa nel film Her. In quell’occasione, Johansson – che si era detta «scioccata, incredula e arrabbiata» aveva fatto sapere di non aver mai dato il suo assenso pur essendo stata contattata ben due volte dallo stesso Altman. Quest’ultimo ha, però, allontanato ogni accusa: «Quella di Sky non è la sua e non c’è mai stata l’intezione di fargliela assomigliare. Abbiamo scelto l’attrice dietro Sky prima di contattare Scarlett. Ciononostante abbiamo deciso di mettere Sky in pausa per rispetto nei suoi confronti», era il messaggio dell’ad. La disputa con la star di Hollywood è solo l’ultimo grattacapo in ordine temporale per Sam Altman. Pochi giorni fa, la sua società ha annunciato lo scioglimento del team dedicato a mitigare i pericoli a lungo termine dell’intelligenza artificiale. I suoi membri sono stati integrati in altri progetti e ricerche.


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