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Fano, la diocesi reintegra il prete condannato per abusi sessuali su una bambina. Il padre: «Se lo incontro…»

06 Giugno 2024 - 07:24 Alba Romano
don giacomo ruggieri pedofilia
don giacomo ruggieri pedofilia
Un anno, undici mesi e dieci giorni di condanna

Don Giacomo Ruggeri è stato arrestato il 12 luglio 2012 dalla polizia mentre molestava una ragazzina di 12 anni su una spiaggia di Torrette di Fano. Ha ricevuto una condanna a 2 anni e sei mesi, scontati in appello a un anno, undici mesi e dieci giorni. Ma adesso, racconta il Quotidiano Nazionale, tornerà nella sua diocesi a lavorare. E il padre della vittima non ci sta: «È una cosa che ci preoccupa e ci fa soffrire. Per questo, ho deciso di dire pubblicamente che così ci fanno ripiombare nel dramma che da 12 anni a questa parte cerchiamo, con fatica, di allontanare. La trovo una enorme ingiustizia. Con tutte le diocesi che ci sono in Italia è necessario farlo venire nella nostra? Se vuol continuare a fare il sacerdote non è meglio, per tutti, che lo faccia da un’altra parte?».

Il padre

Il padre della vittima dice di aver saputo del ritorno di Don Giacomo dal vescovo: «Lì per lì siamo rimasti allibiti, Poi gli abbiamo detto cosa provavamo e che non potevamo accettarlo. Ma abbiamo capito che difficilmente cambieranno idea. Così ho preso la decisione di dire a tutti che questa cosa per noi è devastante e spero di cuore che la gente comprenda il nostro stato d’animo e condivida ciò che pensiamo. Vivere con l’ansia perenne di poterlo incontrare o che, peggio ancora, possa incontrarlo mia figlia, equivale a una condanna, che certo non meritiamo». Se lo incontrasse, dice, rimarrebbe «in silenzio, poi mi girerei dall’altra parte e me ne andrei via, per una strada lontana dalla sua. Io mi fidavo ciecamente di quel prete, tanto da consentirgli di portare al mare la mia figliola e lui ci ha traditi nel modo peggiore».

La figlia

La figlia, dice, «dopo i tanti colloqui con i magistrati e le sedute con gli psicoterapeuti non ha più parlato dell’accaduto neanche con noi familiari e noi abbiamo rispettato la sua scelta. Adesso, apparentemente, sta bene. Ha un compagno che la ama ed è diventata mamma di un bimbo meraviglioso. Con la gioia della maternità e l’amore della sua famiglia sembra aver riacquistato fiducia e una certa serenità e io non posso accettare che la nuova situazione che si sta prospettando rischi di mandare tutto in frantumi».

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