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Il tentativo disperato del vigile del fuoco di salvare i tre ragazzi abbracciati nel Natisone: cosa è successo – Il video

06 Giugno 2024 - 12:24 Redazione
Le immagini sono state girate da un passante anonimo dal ponte Romano. Nelle immagini il vigile del fuoco cerca di raggiungere i ragazzi a nuoto, quando ormai la corrente è troppo forte

Un vigile del fuoco aveva tentato un tentativo disperato di salvare i tre ragazzi bloccati mentre cresceva la piena nel fiume Natisone lo scorso 31 maggio. È la scena drammatica contenuta in un nuovo video girato da un passante anonimo dal ponte Romano. Le immagini mostrano il vigile del fuoco che a nuoto cerca di contrastare la forza della corrente. Si porta sul lato che i ragazzi avrebbero dovuto percorrere diversi minuti prima, quando il livello dell’acqua era ancora basso. Quel tentativo però non sarebbe riuscito, perché secondo le ricostruzioni dei soccorritori, la 23enne Bianca non sapeva muovere e gli altri due amici avevano deciso di non abbandonarla. Nonostante il tentativo, il vigile del fuoco non riesce minimamente ad avvicinarsi ai ragazzi. Loro intanto si tengono stretti nell’abbraccio immortalato nello scatto diffuso su tutti i media e visto dai diversi passanti che avevano realizzato dei filmati. Poco dopo la fine del video, il vigile del fuoco ha dovuto rinculare per evitare che essere travolto dalla corrente del Natisone. Proprio in quel momento il fiume si stava ingrossando, dopo i forti temporali avvenuti mezz’ora prima nelle zone a monte di Premariacco.

Il piano dei vigili del fuoco dietro il tentativo di salvataggio

Secondo quanto si apprende, il soccorritore dei vigili del fuoco era un addetto specializzato in salvataggio durante le attività fluviali. Per maggior sicurezza nell’intervento, un collega lo teneva ancorato con una corda a un presidio fisso nella zona boschiva attorno al Natisone. Nonostante questa precauzione, più volte è stato costretto a interrompere il tentativo di salvataggio, fino a quando ha dovuto desistere per la corrente era troppo forte. Contemporaneamente i colleghi della sua squadra avevano approntato un sistema di corde, legate all’autoscala con cui erano giunti sul posto, che hanno gettato dal ponte romano nel tentativo disperato di favorire il recupero dei tre ragazzi.

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