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«Cercasi famiglia per neonato», ma il bambino non c’è e l’azienda dei comuni finisce nei guai

27 Giugno 2024 - 07:15 Alba Romano
cercasi famiglia neonato como
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L'annuncio sulla pagina Fb dell'Asci: «Ma le adozioni le decide il giudice»

Un post pubblicato su Facebook e rimosso sulla pagina dell’Asci (Azienda Sociale Comuni Insieme) scatena la polemica. «Abbiamo bisogno del vostro aiuto. Cerchiamo una famiglia disponibile ad occuparsi di un neonato di 2 mesi per un affido a tempo pieno della durata di un anno», recitava l’annuncio dell’azienda dei comuni di Fino Mornasco e Mozzate in provincia di Como. Che a molti è sembrato inopportuno: «Non è un gattino, ma un bimbo. Anziché toglierlo dalla sua famiglia per affidarlo a un’altra sarebbe bene garantire un adeguato sostegno economico ai suoi genitori naturali», ha attaccato Roberto Discalzo, capogruppo di Fino Futura.

Decide il giudice

Ilaria Nobile, coordinatrice del servizio affidi distrettuale presso l’azienda speciale consortile Galliano di Cantù, ha spiegato al Quotidiano Nazionale il senso del post: «Abbiamo scelto lo strumento dei social per la sua forza comunicativa e perché può spingersi dove non arrivano le nostre campagne istituzionali». E ancora: «Il nostro obiettivo è fare il bene di ogni bambino facendo arrivare la richiesta a una platea più ampia possibile. Vorrei fare chiarezza e ricordare che non sono gli operatori sociali, ma i giudici a decidere sull’istituto dell’affido, e che si tratta di un istituto temporaneo pensato per permettere alle famiglie di risolvere i loro problemi e tornare a farsi carico dei bambini».

Il post

Il post è stato pensato per sensibilizzare le famiglie e trovarne di nuove disposte a farsi carico, per un periodo temporaneo, dei minori in difficoltà. «La disponibilità e la buona volontà non bastano, ogni famiglia affidataria viene selezionata con grande cura e dopo essere giudicata idonea deve essere formata. Ad esempio non tutte le famiglie possono ricevere bimbi piccoli o piccolissimi, com’era quello del nostro annuncio. Ma solo selezionando e formando le famiglie per tempo è possibile non farsi trovare impreparati in caso di reale bisogno. Purtroppo le nostre intenzioni sono state travisate».

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