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L’addio di Sven-Goran Eriksson in un documentario su Prime Video: «Non dispiacetevi, sorridete»

21 Agosto 2024 - 14:06 Gabriele Fazio
L'allenatore svedese ha portato nel 2000 la Lazio alla vittoria di uno storico scudetto

«Ho avuto una bella vita, sì. Penso che tutti noi abbiamo paura del giorno in cui moriremo. Ma la vita riguarda anche la morte. Spero che alla fine la gente dirà, sì, era un brav’uomo, ma non tutti lo diranno. Spero che mi ricorderete come un ragazzo positivo che cercava di fare tutto il possibile. Non dispiacetevi, sorridete. Grazie di tutto, allenatori, giocatori, il pubblico, è stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi e prendetevi cura della vostra vita. E vivetela. Addio», sono queste le parole con le quali Sven-Göran Eriksson, 76 anni, uno degli allenatori di calcio più apprezzati di sempre, saluta tutti i suoi ammiratori. L’ex allenatore della nazionale inglese, nonché personaggio assai noto in Italia avendo occupato le panchine di Roma, Fiorentina e Sampdoria, e avendo portato la Lazio alla vittoria dello storico scudetto del 2000, sta lottando contro un cancro al pancreas che, come ha raccontato lui stesso lo scorso gennaio quando ha reso pubblica la notizia, lo ha ridotto in fin di vita. Queste ultime toccanti parole sono estrapolate dal trailer di un documentario a lui dedicato dal titolo Sven e che a breve sarà disponibile su Amazon Prime Video. Tra gli ex giocatori che hanno prestato all’opera la propria testimonianza anche campioni del calcio inglese assoluti come David Beckham e Wayne Rooney.

https://www.youtube.com/watch?v=frnH5VAr2IY

Il saluto

In realtà questo documentario si inserisce in una sorta di addio “programmato” per mister Eriksson che negli ultimi mesi ha deciso di far visita in quegli stadi che lo hanno visto protagonista con le sue squadre, dallo stadio Olimpico di Roma, dove è riuscito ad allenare da entrambe delle sponde calcistiche lasciando un ricordo prezioso ad entrambe le tifoserie, al Marassi di Genova. E poi ancora, dal tempio del calcio di Liverpool, Anfield, a quello portoghese, l’Estádio do Benfica. Amato ovunque grazie al suo carattere sempre, in qualsiasi occasione, estremamente calmo ed educato.

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