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Proroghe fino a settembre 2027, indennizzi con paletti e punteggi premiali: così il governo prova ad aiutare i balneari

30 Agosto 2024 - 10:54 Ugo Milano
L'esecutivo Meloni sottoporrà la norma in uno dei prossimi Cdm. I tempi sarebbero troppo stretti per quello di oggi, in cui fra l'altro la premier confermerà l'indicazione di Fitto come commissario europeo italiano

Trattative finali tra governo e Commissione europea per la norma sulle concessioni balneari, per cui l’Ue ha avviato la procedura d’infrazione. Da Bruxelles sarebbero arrivati diversi rilievi sul piano informalmente sottoposto nelle scorse settimane dall’esecutivo italiano, scrive il Sole 24 Ore. Di qui, il tentativo del governo Meloni di riscriverlo in corso, per sottoporlo, con ogni probabilità, in uno dei prossimi Cdm. I tempi sarebbero troppo stretti per quello di oggi, in cui fra l’altro la premier confermerà l’indicazione di Raffaele Fitto, che si sta occupando del dossier balneari con la premier, come commissario europeo italiano.

Le ipotesi sul tavolo

Esclusa la possibilità di arrivare fino al 31 dicembre 2029, com’era previsto nella prima versione del piano. Le maxi-proroghe sfalsate su base regionale in base ai risultati della mappatura sulla percentuale di costa non occupata da concessioni, non passerebbero il vaglio formale di Bruxelles. Secondo il giornale economico-finanziario, le attuali concessioni resteranno quindi valide fino al 30 settembre 2027. Con l’obbligo per gli enti concedenti di indire le gare il 30 giugno 2027 e concluderle il 31 marzo 2028. Si tratta, però, di una soluzione delicata, anche alle luce dei rilievi del Consiglio di Stato, Quirinale e Commissione Ue sui rinnovi automatici in violazione della direttiva Bolkestein. 

Indennizzi e prelazione

Di sicuro si lavora al tema degli indennizzi (che il concessionario entrante dovrebbe corrispondere a quello uscente), principio previsto dalla legge sulla concorrenza del governo Draghi ma mai disciplinato. Tuttavia, saranno previsti dei paletti: per determinare la cifra, infatti, si farà probabilmente riferimento ai soli beni non ammortizzati – spiega il Sole – e sulla base di un equo ritorno sugli investimenti effettuati negli ultimi 5 anni. Ciò che è certo al momento è che la prelazione a favore dei concessionari uscenti risulta accantonata. 

Chi otterrà punteggi premiali

Saranno inoltre previsti punteggi premiali: per microimprese, piccole imprese e imprese giovanili; per l’esperienza tecnica e professionale già acquisita e per aver utilizzato la concessione come unica fonte di reddito negli ultimi 5 anni. Per quanto concerne invece le assunzioni, tra le regole dovrebbe esserci la possibilità di un tot numero di lavoratori del concessionario che dovranno essere assunti dall’entrante. Salterebbe l’aumento dei canoni annui a carico dei concessionari. E le concessioni, infine, dovrebbero avere una durata compresa tra 5 e 20 anni. 

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