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Festival di Open: cari genitori, siete pronti ad affrontare la “Generazione AI”?

14 Settembre 2024 - 14:35 David Puente
Esploreremo l'approccio dei genitori all'uso dell'Intelligenza Artificiale, dei dispositivi e alla gestione delle notizie false, evidenziando i rischi educativi emergenti

Nella passata edizione del Festival di Open, abbiamo trattato il tema della diffusione non consensuale di immagini intime, della sextortion e del ruolo dei genitori nell’educazione dei figli. Sulla scia di questo argomento, abbiamo deciso di rivolgerci ai principali educatori delle nuove generazioni, ossia i genitori, per comprendere il loro approccio alle notizie false, l’utilizzo dei dispositivi da parte dei figli e il modo in cui stanno affrontando il mondo dell’Intelligenza Artificiale. Grazie a un’indagine condotta dal market research team di RCS Divisione Infanzia, affronteremo il tema sul palco di Parma, sabato 21 settembre alle ore 16, durante il panel “Siamo pronti ad affrontare la generazione AI?” con Julia Elle (@disperatamentemamma), Daniele Grassucci di Skuola.net e Lorenzo Pinto di Futura. Un piccolo spoiler: il risultato dell’indagine è molto preoccupante.

Senza anticipare troppo, e considerando che il tema richiederà ulteriori approfondimenti nel tempo, possiamo dire che i risultati dell’indagine non sono del tutto confortanti. Da un lato, i genitori si sentono al limite della sufficienza sul tema dell’Intelligenza Artificiale, riconoscendola come un rischio per i propri figli e ritenendosi in grado di educarli nel suo utilizzo. Dall’altro, emerge un errato uso dell’AI da parte loro. Infatti, una parte piccola parte degli intervistati ha dichiarato di averla utilizzata almeno una volta, per lo più per approfondire un argomento o, in percentuali minori, per richiedere consulenze legali o persino mediche.

Per quanto riguarda l’informazione, molti genitori identificano la televisione come principale mezzo per fruire le notizie, seguita quasi alla pari dai siti internet delle testate nazionali e dai social network. La nota dolente è la credulità verso notizie false, propaganda e teorie del complotto. Una percentuale significativa del campione crede, infatti, che la NATO sia responsabile dell’invasione russa in Ucraina, che dietro agli attentati dell’11 settembre ci sia lo Stato di Israele, o che i vaccini anti-Covid siano in grado di modificare il DNA umano. Secondo l’indagine, chi crede a queste falsità tende anche a essere particolarmente attivo nella loro diffusione tramite social network e gruppi di messaggistica.

Un background preoccupante che solleva dubbi sull’educazione dei figli, ai quali i genitori concedono un accesso precoce ai dispositivi e ai social in condizioni potenzialmente rischiose per il loro futuro. Buona parte degli intervistati, infatti, permette ai figli di usare lo smartphone per tenerli occupati, calmarli in situazioni di stress o come “premio” per un buon comportamento. Un altro dato allarmante è il possesso e l’utilizzo di un account social, personale o “anonimo”, già a partire dalle scuole elementari e medie.

Il panel non avrà l’obiettivo di demonizzare i dispositivi, i social o l’Intelligenza Artificiale, ma si propone l’ambizioso scopo di fornire ai genitori un primo aiuto e delle linee guida di base per prepararli ad affrontare in modo consapevole queste tecnologie che faranno inevitabilmente parte del futuro di questa nuova “Generazione AI”.

[Immagine di copertina generata con l’AI]

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