A poche ore dall’inizio del Conclave i cardinali chiedono di portare avanti le riforme di Papa Francesco: specialmente su pace e clima


A poco più di ventiquattr’ore dall’Extra Omnes che vedrà i battenti della Sistina chiudersi a chiave, i cardinali – 173 in totale, 130 elettori – si sono riuniti stamane per la dodicesima volta in Aula del Sinodo e hanno completato il giro di interventi, la maggior parte dei quali volti a tracciare l’identikit del Papa che sarà. Un Papa che possa essere «Pontefice, cioè costruttori di ponti, e pastore, maestro di umanità e volto di una Chiesa samaritana»; un Papa che «in tempi di guerra, violenza e profonda polarizzazione», sia segno di «misericordia, sinodalità e speranza». Queste le caratteristiche che vanno per la maggiore tra i porporati hanno indicato nei loro 26 interventi, di circa 5 minuti ciascuno, le future missioni. Ad illustrarli Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, nel briefing di oggi.
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I temi di oggi cari a Bergoglio (ma non solo)
Tra i punti cardine dell’ultima riunione c’è quello di portare avanti le lotte di Papa Francesco: contro gli abusi, per la trasparenza economica, la riorganizzazione della Curia, la sinodalità, l’impegno per la pace e la cura del creato. La responsabilità della Chiesa in questi ambiti è sentita in modo profondo e condiviso.
Un tema centrale della riflessione è stato quello della comunione, indicata come vocazione essenziale per il nuovo Pontefice. Si è delineato il profilo di un Papa pastore, maestro di umanità, capace di incarnare il volto di una Chiesa samaritana. Affrontato anche il tema delle divisioni all’interno della Chiesa e della società e del modo in cui i cardinali sono oggi chiamati a esercitare il loro ruolo in relazione al Papato.
Si è parlato della necessità di rendere più significative le riunioni del Collegio cardinalizio in occasione dei Concistori e di promuovere l’iniziazione cristiana e la formazione permanente come autentici atti missionari.
Appello comune per la pace
E infine un appello rivolto alle parti coinvolte in vari conflitti internazionali. I cardinali hanno invocato un cessate il fuoco permanente e l’avvio di negoziati che portino a una pace giusta e duratura, nel rispetto della dignità umana e del bene comune. Durante l’incontro di questa mattina si è anche proceduto all’annullamento dell’Anello del Pescatore e del Sigillo di piombo.