Lavoro, imprese a caccia di 530mila lavoratori (che non trovano): ecco quali sono i profili più richiesti


A maggio le imprese italiane cercano oltre mezzo milione di lavoratori, ma nella metà dei casi (il 47%) fanno fatica a trovarli. Lo rivela il bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro e cofinanziato dall’Unione europea. Stando ai dati raccolti, sono circa 528mila le assunzioni previste per il mese di maggio e quasi 1,7 milioni quelle attese nel trimestre maggio-luglio, in aumento del 7% su base mensile e del 4,4% sul trimestre. Ma al di là della crescita, il nodo principale rimane il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: sono infatti 248mila le posizioni considerate difficili da coprire, pari al 47% del totale. Il problema, spiegano gli autori del bollettino, è soprattutto la mancanza di candidati con competenze adeguate, soprattutto in settori tecnici e specializzati. Tra gli operai meccanici e i manutentori, per esempio, la quota sale al 72,6%.
Le offerte di lavoro nell’industria
Nell’industria, spiega Unioncamere, sono 134mila le entrate previste a maggio e oltre 412mila nel trimestre maggio-luglio. Il comparto manifatturiero, in particolare, è alla ricerca di circa 84mila lavoratori (-2,2% rispetto a maggio 2024), che salgono a 263mila nel trimestre (+0,3% rispetto allo scorso anno). A offrire le maggiori opportunità lavorative sono la meccatronica (58mila contratti da attivare nel trimestre), la metallurgia (46mila), l’agroalimentare (55mila) e le costruzioni (150mila).
Le offerte di lavoro nei servizi
Per quanto riguarda il mercato dei servizi, sono 394mila le opportunità di lavoro offerte a maggio e 1,2 milioni entro luglio. A cercare nuovi lavoratori sono soprattutto le imprese della filiera turistica, che puntano a inserire 147mila lavoratori a maggio e 446mila nel trimestre maggio-luglio. Seguono il commercio (229mila assunzioni previste nel trimestre) e i servizi alle persone (200mila).
Quali sono i lavoratori più difficili da trovare
Tra i profili cosiddetti «intellettuali» più difficile da reperire spiccano gli ingegneri (62,8%) e gli specialisti nelle scienze gestionali, commerciali e bancarie (45,3%). Tra i tecnici si registrano elevati livelli di mismatch per i tecnici in campo ingegneristico (69,9%), i tecnici della gestione dei processi produttivi (66,6%) e i tecnici della salute (66,5%). Nelle attività commerciali e nei servizi, è difficile da reperire il 69,3% degli operatori della cura estetica e il 56% di quelli qualificati nei servizi sanitari e sociali. Le figure professionali più difficile da trovare riguardano però l’industria: il mismatch supera infatti il 70% per gli operai specializzati, i meccanici artigianali, i montatori, i riparatori e manutentori, gli operai addetti alle rifiniture delle costruzioni, i fonditori, i saldatori, i lattonieri, i calderai, i montatori di carpenteria metallica.
Che tipi di contratto offrono le aziende
Anche a maggio, sono soprattutto i contratti a termine quelli proposti più spesso dalle imprese: 327mila, pari al 61,8%. I contratti a tempo indeterminato rappresentano invece solo il 16,8%. La quota di assunzioni che le imprese prevedono di coprire ricorrendo alla manodopera di persone immigrate si attesta al 18,4%, soprattutto nei servizi di trasporto e di supporto alle imprese e alle persone. L’area del Paese dove le aziende più faticano a trovare lavoratori è il Nord Est, dove è difficile da reperire il 49,4% delle figure ricercate, seguito da Nord Ovest e Centro (47,7%) e Sud e Isole (44%).