«Garlasco, Andrea Sempio era nella villetta quando Chiara Poggi è stata uccisa»


Andrea Sempio si trovava nella villetta di via Pascoli a Garlasco nel giorno dell’omicidio di Chiara Poggi. A dirlo non è soltanto l’esame del Dna delle unghie della vittima. Ma altri «quattro o cinque elementi» che lo geolocalizzano sulla scena del crimine. È questa la certezza da cui parte la procura di Pavia nella nuova indagine. Che ha rianalizzato elementi all’epoca non considerati. E ne ha trovati di nuovi. Di questi, se sceglierà di rispondere alle domande dei magistrati, chiederanno conto all’indagato il procuratore aggiunto Stefano Civardi e la pm Valentina De Stefano durante l’interrogatorio fissato per stamattina. E che andrà in scena insieme a quello di Alberto Stasi. E a quello di Marco Poggi. Che però sarà ascoltato a Venezia da Giuliana Rizza.
Carte in tavola
Gli elementi che hanno portato gli inquirenti a formare la loro convinzione non sono noti, spiega oggi il Corriere della Sera. Potrebbero però diventare conosciuti all’indagato se oggi non si avvarrà della facoltà di non rispondere come è suo diritto. L’allora 19enne quella mattina del 13 agosto 2007 non era fuori Garlasco. E per qualche motivo, probabilmente collegato al malore della madre quando durante l’interrogatorio le hanno fatto il nome del pompiere Antonio B., gli inquirenti hanno la certezza che il biglietto del parcheggio non vale come prova per scagionarlo. La procura potrebbe quindi scoprire le carte. Di cui farebbe parte anche una nuova ricostruzione della dinamica del delitto. Attraverso un’analisi delle tracce di sangue che all’epoca della condanna di Stasi stabilirono che i primi colpi furono inferti a Chiara all’ingresso, per poi trascinare il corpo dentro, “finire il lavoro” e gettarlo per le scale della cantina.
L’interrogatorio
La procura voleva interrogare di nuovo Andrea Sempio da un anno. Mentre è ancora da decidere il ruolo di Ignoto 1. Ovvero l’altra persona, di sesso maschile, che gli inquirenti sospettano possa aver partecipato al delitto. Sullo scontrino vanno analizzati attentamente gli orari. Non riporta la targa ma segna come orario d’arrivo le 10.18. Chiara Poggi è deceduta tra le 9.12 e le 9.35. La distanza tra la casa di Sempio a Garlasco e il parcheggio è di 16 chilometri. Per arrivarci ci vuole meno di una ventina di minuti. Repubblica spiega che la relazione tecnica depositata dalla difesa di Stasi dice che l’utenza di Sempio non si attiva a Vigevano, ma a Garlasco via Santa Lucia. E lui ha avuto sei contatti telefonici tra le 9.58 e le 12.18. Con Roberto Freddi e Mattia Capra.
Il Dna
Poi c’è il Dna. L’indagato sostiene che sia finito sotto le unghie di Chiara a causa della tastiera del computer di casa Poggi. Eppure lo stesso Marco Poggi ha messo a verbale di non essere sicuto che Andrea sia venuto a casa sua prima del 5 agosto. Stasi invece verrà ascoltato come testimone assistito (da un avvocato). Una condizione particolare che gli deriva dalla condanna ormai passata in giudicato. E dalla regola del ne bis in idem, il principio giuridico che vieta di processare o punire una persona due volte per lo stesso reato. Il passo successivo sarà un criminal profiling di Sempio. Saranno i carabinieri del Racis a compilarlo.
Il fratello
Quindi c’è Marco Poggi. Il fratello di Chiara potrebbe raccontare molto di più rispetto a quello che si è detto in questi giorni. Secondo la difesa di Sempio Marco sarebbe preoccupato e dispiaciuto per quanto accaduto all’ex amico. Alcune indiscrezioni partite da persone vicine dicono l’esatto contrario. E i motivi di questo cambio di prospettiva molto probabilmente partono da convinzioni materiali ben precise. Mentre altre sono state già rivelate ai magistrati. La prima è che Poggi non ha ricevuto avvisi di chiamate perse quel giorno, mentre era in Trentino e sua sorella moriva. Sempio invece sostiene di averlo cercato al cellulare prima e dopo le telefonate all’utenza fissa, nella casa in cui in quel momento c’era solo Chiara.
Falsissimo
Infine, Fabrizio Corona. Che ha lanciato nel suo Falsissimo la sua verità: nella villetta c’erano quattro persone, è stato un omicidio di gruppo. L’ex re dei paparazzi basa la sua convinzione su una tesi circolata nei giorni scorsi. Che vede tutto partire da una festa o un ritrovo del mese precedente in cui erano presenti le gemelle Paola e Stefania Cappa e gli amici di Sempio. Tra cui c’è Alessandro Biasibetti, all’epoca fidanzato di Angela Taccia che oggi è avvocata di Sempio. E nel frattempo diventato prete.
A luglio, è la ricostruzione circolata a mezza bocca negli ambienti investigativi, Chiara Poggi ha partecipato a una festa che riuniva le due comitive di amici. Ha visto qualcosa che non le è piaciuto. Oppure ha detto “no” a qualche proposta. Ed è stata uccisa per tapparle la bocca. Ma si tratta, va sottolineato, soltanto di un’ipotesi. Sulla quale non si sa quanto gli investigatori abbiano realmente lavorato.