Le insidie nascoste del turismo fai-da-te: cosa c’è dietro alle offerte troppo belle per essere vere


Con l’estate ormai alle porte, almeno per i vacanzieri che amano prenotare tutto con anticipo, è il momento di iniziare a fare qualche conto. Anche perché sempre più spesso le spese effettive per i viaggi o le gite fuori porta sforano – e non di poco – il budget previsto. Secondo un’indagine condotta da mUp Research e Bilendi, nel 2024 ben 1,8 milioni di italiani sono stati fregati da truffe o pratiche scorrette in fase di prenotazione. Per un totale stimato di 643 milioni di euro svaniti nel nulla, o meglio volatilizzati nelle tasche e nei conti corrente di chissà chi. È il rischio, sempre più presente, che l’esplosione del fai-da-te» ha portato con sé. Mai come ora è difficile navigare il web in cerca di offerte a basso costo senza incappare in qualche trappola. Antenne alzate quindi quando si noleggia un’auto, o quando si prenota un hotel, un b&b o un volo, ma anche quando si stipula un’assicurazione o si sottoscrive un piano telefonico: la fregatura può essere dietro l’angolo.
Hotel e b&b, quando il conto arriva solo alla fine
Quando si parla di malpractice, non si parla di truffe vere e proprie. Niente a che vedere con siti clone, furti di dati, email ingannevoli. Si tratta invece di pratiche poco trasparenti, che rendono perlomeno complicato per il consumatore comprendere da subito quale sia l’effettivo costo del servizio. È il caso, arcinoto, dei servizi aggiuntivi «obbligatori» degli alberghi: dal Wi-Fi, all’accesso ad alcune strutture specifiche (piscina, sauna, palestra) fino alla tassa di soggiorno. Ad esempio, in una struttura alberghiera nelle pagine di prenotazione viene pubblicizzata una camera con il prezzo di circa 70 euro a notte.

Solo in fase di pagamento, in piccolo e senza conteggiarlo nel preventivo finale, viene specificato che il Comune in cui si trova l’hotel richiede una tassa di soggiorno di 4 euro a notte. Cifre che, per esempio negli Stati Uniti, possono anche schizzare fino a oltre 50 dollari a notte. Una tariffa aggiuntiva legittima ma comunicata in modo opaco: il cliente, in questi casi, si trova a confermare una prenotazione che avrà un costo radicalmente diverso rispetto all’esborso effettivo.

del sovrapprezzo causato dalla tassa di soggiorno (Fonte: sito web)
I trucchetti di voli low-cost e noleggio: dagli extra alle opzioni già pre-selezionate
Nel campo dei cosiddetti «costi nascosti», o anche solo in quello dei costi comunicati in ritardo, la fanno da padrone le compagnie aeree. Se una tariffa low-cost per un volo continentale può ormai rimanere al di sotto dei 20 euro, a farla schizzare alle stelle sono tutti gli extra che un viaggio richiede. Tra assicurazione, bagagli in più (o anche solo trolley) e – per chi lo volesse – imbarco prioritario, il prezzo del biglietto può triplicare in un batter d’occhio. Il gioco, infatti, è molto semplice: ostentare un listino da super-sconto per poi recuperare tutto con gli extra. La non trasparenza si ripercuote anche sul tariffario: aggiungere una valigia da 20 chili al momento dell’acquisto dei biglietti può costare qualche euro in meno rispetto a selezionare l’opzione in un secondo momento.

Non è raro, poi, che proprio quando si scelgono gli extra compaiano delle tendine già pre-selezionate. Invece che lasciare al consumatore la libera scelta di aderire o meno a un piano, ad esempio una polizza assicurativa sul volo o sull’auto a noleggio, il sito costringe a fare il percorso esattamente opposto. L’utente, così, dovrà compiere un doppio passaggio: rendersi conto della casella già «spuntata» e scegliere una alternativa. Basta dunque essere disattenti o di fretta per trovarsi a pagare offerte non desiderate.

per il consumatore (Fonte: sito web)
Alloggi fantasma e offerte-trappola per le case vacanze: come evitarli
L’alloggio è un altro punto nevralgico per chi si prepara a godersi una vacanza. Spesso le persone che si affidano alla ricerca fai-da-te di un letto, tendono a cadere più facilmente nelle trappole tese. Secondo l’indagine di mUp Research e Bilendi, circa il 30% degli intervistati ha denunciato di essere capitato in «catapecchie» che in fase di prenotazione erano invece presentate con descrizioni e fotografie completamente diverse dalla realtà. Il 19% ha raccontato di essersi trovato l’alloggio occupato da altre persone, mentre il 63% – dopo aver pagato un acconto ed essere arrivato all’indirizzo indicato – non ha trovato nemmeno l’ombra di una casa.

Come difendersi da queste truffe? Bisogna, in primo luogo, diffidare di tutte quelle offerte a prezzi irrisori, affidandosi invece a canali di prenotazione ufficiali. È difficile, infatti, prenotare una «casa inesistente» sui portali più gettonati e dedicati. Più spesso l’intermediario malintenzionato invita il cliente a spostarsi da quei siti e procedere con una trattativa diretta, per sottrarsi ai sempre più stringenti controlli delle piattaforme. È poi importante leggere tutto: gli annunci, le condizioni contrattuali e le recensioni di chi è già stato ospite della struttura e può quindi fornire indicazioni che derivano da un’esperienza diretta. E, se si è convinti, usare metodi di pagamento affidabili.
Giubileo? Per il turista costa di più: i piani telefonici dedicati all’Anno santo
Quando si tratta di viaggi all’estero, poi, si aggiunge anche il tema della connessione Internet, dei Giga e delle chiamate. Molti operatori telefonici sviluppano offerte dedicate ai turisti che dall’estero vengono in Italia. È un esempio di piani riservati, cioè che mirano a una clientela specifica creando di fatto disuguaglianza di trattamento tra gli utenti. In questo caso, la disparità è evidenziata ulteriormente dal fatto che le offerte per i turisti sono più svantaggiose – e non di poco – rispetto alle normali offerte, proposte ai clienti italiani. In alcuni casi, in termini di euro per Giga di Internet, i piani riservati possono arrivare a costare anche il quadruplo.
Questa malpractice si è acuita durante questo 2025, anno in cui a Roma si celebra il Giubileo. Contando su un flusso ancor maggiore di turisti che si recano in Italia, sul mercato sono apparse delle offerte dedicate ai pellegrini, sia italiani che stranieri. Una pratica che sta portando con sé una duplice criticità. In primo luogo per i fedeli e visitatori italiani, che già hanno sottoscritto il loro piano telefonico «regolare» e si trovano di fronte a offerte che non aggiungono nulla e che anzi talvolta costano qualche euro in più rispetto ad altre standard. In secondo luogo, i turisti stranieri vengono spinti verso piani dedicati che, pur appoggiandosi alla stessa rete, allo stesso servizio clienti e alle identiche risorse delle offerte destinate ai residenti, possono raggiungere costi anche sei volte superiori, sempre in termini di euro per Giga. Un divario di prezzo che non riflette alcun costo aggiuntivo, ma che si basa sulla difficoltà, per chi arriva dall’estero, di informarsi in maniera completa e corretta. Gli stranieri, avendo necessità di accedere ai servizi ufficiali dell’Anno Santo tramite la “Carta del Pellegrino”, potrebbero percepire le offerte pubblicizzate in essa come soluzioni obbligate. Al contrario, chi viene dall’estero ha la possibilità di attivare una qualsiasi offerta mobile in Italia con qualunque operatore, esattamente al pari dei residenti.

Un po’ di attenzione in più
Viaggiare, ormai, nasconde sempre più insidie. Che si tratti di supplementi opachi, tariffe aeree gonfie dagli extra o alloggi inesistenti, le trappole si nascondono dietro l’angolo. Per evitare brutte sorprese è fondamentale informarsi, confrontare le opzioni, leggere attentamente le condizioni. Anche affidarsi a chi ha un’esperienza diretta, si tratti di portali ufficiali o altri clienti, può fare la differenza tra una vacanza da sogno e una da dimenticare. Ma soprattutto, è fondamentale pretendere massima chiarezza e trasparenza da chi offre il servizio.