Trump e il trappolone al presidente sudafricano Ramaphosa: «Perseguitano i contadini bianchi e voi non fate nulla» – Il video


Colloquio ad alta tensione nello Studio Ovale tra Donald Trump e il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa. I due leader si sono scontrati sulle violenze contro gli afrikaner, i cosiddetti agricoltori bianchi sudafricani, che accusano il governo di genocidio e sono sostenuti dall’amministrazione di Washington. Gli USA di recente hanno tagliato gli aiuti verso il paese straniero che ha proprio gli americani come secondo partner commerciale. Questo perché a gennaio Ramaphosa ha firmato una misura che consente al governo di espropriare terreni privati senza indennizzi e motivandone l’interesse pubblico. Questo, secondo la nuova legge, per correggere l’equilibrio lasciato in eredità dall’apartheid, che vede una minoranza di bianchi, il 7% della popolazione, detenere i tre quarti delle aziende agricole. Trump ha bollato il provvedimento come «razzista». Ma non è l’unica cosa dura che ha fatto durante l’incontro.
May 21, 2025
Trump e il documentario sulle violenze sugli afrikaner: «Il vostro governo in Sudafrica non fa nulla»
A nulla sono valsi i campioni di golf Ernie Els e Retief Goosen portati dal presidente sudafricano, che pensavo di uscire vincente dal bilaterale. La discussione si è fatta incandescente quando il presidente Usa gli ha chiesto spiegazioni «cose brutte che stanno accadendo in Africa. Abbiamo accolto delle persone che si sentivano perseguitate». «Non c’è bisogno che dica io che non c’è il genocidio degli afrikaner, basta che ascolti i suoi amici sudafricani qui», ha detto il leader sudafricano cercando di non reagire. Al che Donald ha mostrato a lui e alla stampa presente un lungo documentario che denuncia le uccisioni e le violenze subite dagli agricoltori bianchi sudafricani. «Queste cose sono accadute in Sudafrica», ha insistito Trump mostrando, inoltre, decine di pagine di articoli. «Le loro terre vengono espropriate, loro vengono uccisi e il governo non fa nulla», ha insistito il tycoon. Ramaphosa ha ribadito che non è la linea di governo, parlando di estremisti ma ha anche «incassato» i colpi. La conversazione si è calmata solo quando si è arrivati a parlare del conflitto russo-ucraino con la volontà per Ramaphosa di sostegno a Kiev. Argomento assente il Medio Oriente e Gaza. Il leader sudafricano si è ben tenuto alla larga dato che la sua nazione ha un procedimento d’accusa in corso alla Corte internazionale di giustizia contro Israele.