Attentato a Washington, spunta un video dell’attentatore che urla: «Liberate la Palestina». Le vittime: una coppia che stava per fidanzarsi


Sarebbe Elias Rodriguez, trentenne di Chicago, l’uomo sospettato della sparatoria che ha ucciso due dipendenti dell’ambasciata israeliana a Washington. In un video, ottenuto dalla Cnn da un testimone oculare, si vede l’uomo che urla «Liberate, liberate la Palestina», nel momento in cui viene preso in custodia all’interno del Capital Jewish Museum di Washington.
May 22, 2025
Il capo della polizia metropolitana, Pamela Smith, in una conferenza stampa, ha poi dichiarato che si ritiene che l’attacco sia stato compiuto da una sola persona. Il sospettato è stato visto camminare avanti e indietro fuori dal museo prima di avvicinarsi a un gruppo di quattro persone per poi sparare a due. L’uomo è, infine, entrato nel museo, dove è stato arrestato all’arrivo della polizia.
Chi è il sospettato della sparatoria
Secondo quanto finora ricostruito, Elias Rodriguez, nato e cresciuto a Chicago, è membro di un gruppo di estrema sinistra che si batte per i diritti dei palestinesi. Nel 2017 l’uomo partecipò a una protesta davanti all’abitazione dell’allora sindaco di Chicago, Rahm Emanuel, in qualità di membro del Partito per il Socialismo e la Liberazione. All’epoca, le autorità non ritennero che la protesta fosse legata alle origini israeliane di Emanuel. Secondo un profilo pubblicato su LinkedIn, Rodriguez lavora dal 2024 come specialista amministrativo per l’American Osteopathic Association, che ha sede a Chicago. In precedenza, l’uomo era ricercatore di storia per un archivio online di resoconti di vita afroamericani fondato dalla Carnegie Mellon University, denominato The History Makers.
Chi sono le vittime
L’ambasciatore israeliano a Washington, Yechiel Leiter, ha affermato che le vittime dell’attentato della notte scorsa all’esterno del museo ebraico della capitale statunitense erano una coppia che stava per fidanzarsi. A riportarlo è il Guardian. L’uomo aveva comprato un anello questa settimana «con l’intenzione di fare la proposta di matrimonio la prossima settimana a Gerusalemme». In un post su X, il ministro israeliano Amichai Chikli scrive che una delle vittime dell’attentato è Yaron Lischinsky, 28 anni, lavorava nel dipartimento politico dell’ambasciata israeliana a Washington. Sulla sua pagina LinkedIn aveva scritto: «Credo fermamente nella visione delineata negli Accordi di Abramo e credo che ampliare il cerchio della pace con i nostri vicini arabi e perseguire la cooperazione regionale sia nel migliore interesse dello Stato di Israele e del Medio Oriente nel suo complesso. A tal fine, sostengo il dialogo interreligioso e la comprensione interculturale».
La seconda vittima è Sarah Milgrim, ebrea americana impiegata presso l’ambasciata israeliana negli Stati Uniti: «Yaron e Sarah erano nostri amici e colleghi», ha scritto l’ambasciata su X. «Erano nel fiore degli anni. Ieri sera, un terrorista li ha uccisi a colpi d’arma da fuoco mentre uscivano da un evento al Capital Jewish Museum di Washington», prosegue la nota: «L’intero personale dell’ambasciata è devastato dal loro assassinio. Non ci sono parole che possano esprimere la profondità del nostro dolore e del nostro orrore per questa perdita devastante. I nostri cuori sono con le loro famiglie e l’ambasciata sarà al loro fianco in questo momento terribile».
May 22, 2025
Le reazioni di Israele
Non si sono fatte attendere le reazioni all’attentato di Washington. Prima fra tutte proprio quella de presidente di Israele Herzog che su X scrive: «Sono sconvolto dalle scene di Washington DC. Questo è un atto spregevole di odio, di antisemitismo, che ha causato la morte di due giovani dipendenti dell’ambasciata israeliana. I nostri cuori sono con i cari delle vittime e le nostre preghiere immediate sono rivolte ai feriti. Invio il mio pieno sostegno all’Ambasciatore e a tutto il personale dell’ambasciata. Siamo al fianco della comunità ebraica a Washington DC e in tutti gli Stati Uniti. America e Israele saranno uniti in difesa del nostro popolo e dei nostri valori comuni. Il terrore e l’odio non ci spezzeranno».
May 22, 2025
Per Netanyahu l’attentato è frutto della «selvaggia istigazione» contro Israele. Il primo ministro israeliano ha annunciato anche di aver ordinato un rafforzamento della sicurezza nelle missioni diplomatiche del Paese in tutto il mondo.
Duro l’attacco a Francia, Inghilterra e Canada del ministro israeliano Amichai Chikli, che su X ha ricondiviso un post in cui si legge: «Dobbiamo chiamare a rispondere per quello che è successo a Washington anche i leader irresponsabili dell’Occidente che sostengono l’odio verso Israele. Il presidente Emmanuel Macron, il premier Keir Starmer, il primo ministro canadese Mark Carney hanno tutti incoraggiato, in modi diversi, le forze del terrore senza tracciare linee rosse morali. Questa codardia viene pagata dal sangue ebraico».
May 22, 2025
Le reazioni della comunità internazionale
Tantissime le frasi di vicinanza e solidarietà nei confronti di Israele della comunità internazionale. Parole di condanna sono arrivate dal presidente americano Donal Trum, che sul suo social Truth ha scritto: «Questi orribili omicidi, basati ovviamente sull’antisemitismo, devono finire, ORA!».
Forte condanna anche da parte del cancelliere tedesco Merz, dallo stesso primo ministro inglese Starmer (per bocca del ministro degli Esteri, David Lammy), dalla ministra degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, che ha condannato quello che ha definito «un atto odioso di barbarie antisemita». Parole di cordoglio anche dal ministro degli esteri italiano, Antonio Tajani, che su X ha scritto: «L’antisemitismo figlio dell’odio contro gli ebrei va fermato, gli orrori del passato non possono più tornare».
May 22, 2025