Garlasco, parla l’ex procuratore: «Basta fake news, ecco perché archiviai le indagini su Andrea Sempio»


Ora che il delitto di Garlasco è tornato nei radar nel dibattito pubblico, c’è una domanda che ronza nella testa di molti: com’è possibile che le prove a carico di Andrea Sempio – amico del fratello di Chiara Poggi, la 26enne uccisa nel 2007 – vengano alla luce solo adesso? A rispondere a questa domanda è Mario Venditti, l’ex procuratore di Pavia – ora in pensione – che firmò le richieste di archiviazione nel 2017 e nel 2020 sulle indagini che ipotizzavano un coinvolgimento dello stesso Sempio. In una nota pubblicata dal suo legale, Domenico Aiello, l’ex pm passa al contrattacco, invitando tutti «ad attenersi ai fatti nella loro oggettività e continenza» e ad evitare «narrazioni e ricostruzioni diffamatorie» nei suoi confronti.
Le richieste di archiviazione del 2017 e 2020
Innanzitutto, precisa l’avvocato, Mario Venditti «non ha mai svolto la funzione di magistrato» presso la procura di Vigevano, allora competente, né tantomeno «ha mai rappresentato la pubblica accusa nel processo che ha condotto alla condanna di Alberto Stasi». Le nuove indagini del 2017 e del 2020 furono sollecitate dalla difesa dello stesso Stasi, fidanzato di Chiara Poggi e giudicato finora unico colpevole dell’omicidio. I nuovi accertamenti svolti in quei due momenti dalla procura, precisa Venditti, non portarono ad alcun riscontro di «anomalie nelle precedenti indagini». La decisione di archiviare l’ipotesi investigativa a carico di Sempio, spiega ancora il legale dell’ex procuratore, fu presa a causa della «inservibilità e infruttuosità della prova scientifica dedotta, attestata dai consulenti del reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri e valutati gli esiti delle successive indagini tempestivamente disposte».
L’opinione dell’ex pm sulle nuove indagini
Eppure, in questi mesi qualcosa di nuovo la procura di Pavia lo ha trovato. Per esempio, quelle tracce di Dna sulle unghie di Chiara Poggi, ritenute materiale genetico non utilizzabile all’epoca, ma che oggi non solo è diventato utilizzabile ma viene anche attribuito ad Andrea Sempio. E come ha reagito Mario Venditti alla riapertura dei fascicoli d’indagine sul delitto di Garlasco? «Sin da principio, non ha inteso interferire con le diverse indagini di cui a vario titolo si dà conto nella cronaca locale e nazionale, né ha inteso partecipare o alimentare l’incontrollato battage mediatico», spiega il suo legale. «Ciò non di meno», aggiunge la nota, «non è possibile astenersi dal rappresentare il danno illecito che sino ad oggi sta subendo dalla mole di notizie false e prive di ogni riscontro oggettivo».