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Garlasco, ora la salma di Michele Bertani può essere riesumata. L’amico suicida di Sempio e il legame con la Bozzola

06 Giugno 2025 - 10:09 Cecilia Dardana
michele bertani andrea sempio garlasco
michele bertani andrea sempio garlasco
Le rivelazioni sul ragazzo suicida e quella frase «la verità mai nessuno la racconterà»

C’è un nome che nell’indagine sul delitto di Garlasco sta emergendo a più riprese. È quello di Michele Bertani, amico d’infanzia di Andrea Sempio, il nuovo indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. Amico che, nel marzo 2016, ha deciso di farla finita impiccandosi, lasciando come ultimo post sui social una citazione di una canzone del gruppo rap Club Dogo. «La verità sta nelle cose che nessuno sa, la verità mai nessuno te la racconterà», si legge nel post. Poi c’è una foto dello stesso Bertani all’interno del Santuario della Bozzola, un luogo oggi sotto i riflettori degli inquirenti perché, si ritiene, possa essere in qualche modo collegato all’omicidio di Chiara Poggi. E per provare a fare chiarezza in questa intricatissima vicenda, le indagini, 18 anni dopo, sono a 360 gradi. Tant’è che si è aperta l’ipotesi di riesumare la salma di Michele Bertani.

L’ipotesi della riesumazione della salma

L’ipotesi di riesumare la salma di Bertani è da guardare nell’ottica delle nuove indagini attorno al gruppo di amici di Sempio, e non solo. I magistrati, infatti, ritengono che l’assassino potesse non essere solo. È così che si spiegano le indagini a raffica sul Dna di tutta la cerchia che frequentava la casa dei Poggi, tra cui le cugine Cappa e gli amici del fratello di Chiara inclusi. E tra i Dna su cui si è tornati al lavoro per cercare connessioni con le tracce ritrovate nella villetta del Poggi, ci potrebbe essere anche quella dell’amico suicida del nuovo indagato.

Il quotidiano Il Giornale scrive che gli inquirenti di Pavia che indagano su Andrea Sempio per omicidio in concorso stanno appunto vagliando l’ipotesi di riesumare la salma di Michele Bertani. Perché, come si sa, «lavorano su nuove testimonianze ed elementi di prova» e «scenari che coinvolgono il gruppo di persone intorno a Sempio, amico del fratello della vittima».

Le intercettazioni di Andrea Sempio

Nel 2017, quando l’indagine era stata riaperta per la prima volta e sempre Sempio, amico anche del fratello di Chiara Poggi, era attenzionato dagli inquirenti e sotto intercettazione, le cimici delle forze dell’ordine, nascoste nell’auto del commesso, hanno registrato alcuni suoi monologhi. Uno in particolare ha destato l’attenzione degli inquirenti. In questo passaggio Sempio sembra rivolgersi proprio al suo amico Michele Bertani che si era tolto la vita appena un anno prima. «Perché ti impicchi, adesso che ti sei impiccato che cosa hai ottenuto? Sei morto, sei morto. Che tutte le caz… le abbiamo fatte insieme dai zero ai diciotto anni».

Michele Bertani al santuario della Bozzola

Tra gli altri elementi da considerare c’è anche il fatto che Bertani frequentava il santuario della Bozzola, oggi finito nell’inchiesta per il caso del ricatto a sfondo sessuale ai danni dell’ex rettore don Gregorio Vitali. Qui infatti, non è un mistero che avvenissero incontri a pagamento, anche tra l’allora sacerdote e alcuni giovani. Ed è proprio a partire da questa suggestione che Massimo Lovati, avvocato di Sempio, ha ipotizzato un possibile movente alternativo dell’omicidio di Chiara Poggi, spostando l’attenzione sulla pista di un possibile sicario, che l’avrebbe uccisa per metterla a tacere.

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