Firenze, bambina di 2 anni rischia la vita per il morbillo. I medici: «Vaccinate i vostri figli»

Una bimba di diciannove mesi ha rischiato di morire per il morbillo. La piccola, che ancora non era stata vaccinata, ha contratto la malattia infettiva durante un soggiorno all’estero. I primi sintomi sono comparsi pochi giorni dopo il suo rientro in Italia. La bimba, scrive Adnkronos, è stata subito ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze ed è stata dimessa da pochi giorni. Al suo arrivo in ospedale, la piccola soffriva di una severa forma di polmonite che aveva compromesso la sua capacità respiratoria e reso necessaria l’intubazione.

Il morbillo e i rischi per i neonati

Dopo l’estubazione, la piccola paziente ha avuto ancora bisogno di supporto respiratorio non invasivo per alcuni giorni. Poi sono arrivati lo scioglimento della prognosi e le dimissioni. La polmonite dovuta a infezione polmonare da morbillivirus si verifica in circa il 5% dei pazienti e può essere molto grave, soprattutto nei bambini piccoli, al punto che nei casi fatali di morbillo nei neonati la polmonite è spesso la principale causa della morte.

L’appello dell’esperta sull’importanza dei vaccini

Per Luisa Galli, responsabile malattie infettive del Meyer di Firenze, è «fondamentale che i bambini vengano vaccinati contro il morbillo e che questo venga fatto rispettando le tempistiche raccomandate dal calendario vaccinale». Così come è importante controllare che il bambino «sia vaccinato prima di intraprendere un viaggio in paesi dove la circolazione di queste malattie è ampia perché non è stata raggiunta la cosiddetta immunità di gregge. Il morbillo può essere ancora pericoloso soprattutto per i bambini più piccoli».

L’aumento dei casi di morbillo in Italia

A fine maggio, l’Italia ha fatto registrare 334 casi di morbillo da inizio anno. Un dato preoccupante, almeno secondo l’Istituto superiore di sanità, perché a maggio il numero di nuovi casi (65) è stato più che doppio rispetto ad aprile (37). Nella maggior parte dei casi, si trattava di persone non vaccinate. «Lo stato vaccinale – si legge nell’ultimo bollettino dell’Iss – è noto per 313 dei 334 casi segnalati nel 2025 e in 275 casi (quasi il 90%) le persone colpite risultavano non vaccinate. In circa un terzo dei casi, 108, è stata riportata almeno una complicanza».

Foto copertina: Dreamstime/Jovanmandic