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La sovratensione, le oscillazioni e poi «la reazione a catena»: il governo spagnolo svela le 3 cause del maxi-blackout di aprile

blackout spagna cause
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Presentato il rapporto conclusivo dell'indagine. I timori delle aziende di elettricità: «Finiremo tutti in tribunale»

È stato un «fenomeno di sovratensione» a causare il maxi-blackout che lo scorso 28 aprile ha lasciato al buio l’intera penisola iberica. O almeno questo è quanto fa sapere il governo spagnolo, che nelle scorse ore ha presentato il rapporto conclusivo della commissione incaricata di indagare sulle cause dell’incidente. L’apagón – come viene chiamato in Spagna – ha dato il via a un dibattito che si è allargato ben oltre i confini iberici e ha finito per chiamare in causa anche la politica, specialmente chi da destra attaccava il governo di Pedro Sánchez e le sue politiche energetiche orientate sulle rinnovabili. Su Bloomberg, Javier Blas, uno degli analisti più rispettati nel settore dell’energia, l’ha definito «il primo blackout dell’era verde».

Le 3 cause dietro il maxi-blackout spagnolo

A circa un mese e mezzo dal blackout, il governo spagnolo ha fornito una prima spiegazione ufficiale di cosa è accaduto alla rete elettrica lo scorso 28 aprile. Sara Aagesen, ministra della Transizione ecologica, ha riassunto il report della commissione d’inchiesta parlando di tre diverse cause. Innanzitutto, ha spiegato, sono mancate le «capacità sufficienti di controllo di tensione dinamica». Questo potrebbe essere avvenuto per diverse ragioni: perché «non sono state programmate a sufficienza» dall’operatore (Red Eléctrica de España), perché le capacità programmate, di competenza delle compagnie elettriche, «non stavano contribuendo secondo la norma», oppure «per la combinazione di entrambe le cose». Insomma, non è che le capacità di controllo della tensione «non fossero di per sé disponibili nel Paese». Anzi, ha sottolineato la ministra, «c’erano impianti di generazione sufficienti per rispondere alla situazione».

Il secondo fattore che, secondo il governo spagnolo, ha causato il blackout di fine aprile ha a che fare con le «oscillazioni elettriche» avvenute nei minuti precedenti al blackout. Mezz’ora prima che la corrente saltasse in tutto il Paese, un’oscillazione definita «atipica» ha portato l’operatore del sistema ad applicare alcuni accorgimenti tecnici, che però – ha spiegato ancora la ministra – «hanno portato il sistema a una situazione di maggiori tensioni». Infine, il terzo fattore: le «disconnessioni di generazione» della rete, avvenute pochi istanti prima del collasso elettrico, che hanno «a loro volta contribuito a questo fenomeno di escalation della tensione».

EPA/Juan Carlos Hidalgo | Sara Aagesen, ministra spagnola alla Transizione ecologica

Escluso un cyber attacco

L’insieme di questi tre fattori, secondo quanto ricostruito dalla commissione di esperti, ha portato la rete elettrica a «un punto di non ritorno», con «reazioni a catena incontrollabili». La ministra Aagesen ha assicurato che il governo spagnolo è già al lavoro per evitare che si ripeta una situazione del genere anche in futuro. Per esempio, aumentando la supervisione su chi opera nel sistema elettrico, ammodernando le infrastrutture di rete e investendo di più su impianti per lo stoccaggio dell’energia, fondamentali per scongiurare i blackout. Nella conferenza stampa di presentazione del rapporto, Aagesen ha confermato che il 28 aprile scorso non c’è stato alcun cyber attacco.

I timori delle aziende di elettricità: «Finiremo in tribunale»

Secondo El País, il maggiore quotidiano spagnolo, il rapporto del governo “assolve” di fatto le rinnovabili dall’accusa di aver causato il blackout del 28 aprile. Piuttosto, le conclusioni del team di esperti addossano le responsabilità di quanto accaduto a Red Eléctrica – ossia l’operatore della rete – e le aziende che generano energia. Al punto che ora sono proprio queste ultime a preoccuparsi. José Bogas, amministratore delegato di Endesa (impresa spagnola di elettricità partecipata dall’italiana Enel) ipotizza che l’indagine possa finire nelle aule giudiziarie. «Prevedo che, costi quel che costi, finiremo tutti in tribunale, chi prima e chi dopo», ha detto ieri durante un evento a Madrid.

Foto copertina: EPA/Rodrigo Jimenez | Cittadini spagnoli trascorrono la notte alla stazione di Atocha, a Madrid, in seguito al blackout del 28 aprile 2025

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