L’Ad di Unicredit Orcel sentito dai pm sulla scalata a Mps. Carlo Messina: «Far West bancario, Intesa Sanpaolo ne sta fuori»


«Combattimenti da far west italiano». Bolla così Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, il risiko bancario che da mesi vede scontrarsi alcuni dei pesi massimi del sistema creditizio italiano come Unicredit, BancoBpm e Mediobanca. Parlando a margine di un evento a Milano, Messina ha parlato con malcelato disprezzo delle recenti manovre di alcuni competitor: «Non ho nessuna intenzione di posizionare la banca in questi combattimenti veramente da far west italiano». E a chi gli chiede se Intesa Sanpaolo parteciperà al risiko bancario, l’amministratore delegato risponde secco: «Assolutamente no, l’ho già detto più volte e devo dire che mi sono anche stufato, quello che sta accadendo io lo giudico veramente un caos, una confusione».
Orcel e Vincenzi sentiti dalla procura di Milano
Le dichiarazioni di Messina arrivano non a caso nel giorno in cui si apprende che nell’ambito delle indagini sull’operazione di acquisto delle quote di Monte dei Paschi di Siena sono stati sentiti dalla procura di Milano anche Andrea Orcel, amministratore delegato del gruppo UniCredit, e Stefano Vincenzi, general counsel di Mediobanca. La prima testimonianza risalirebbe a qualche mese fa, mentre la seconda è più recente. Orcel e Vincenz sono stati interrogati sull’operazione con cui lo scorso novembre il Mef ha dismesso il 15% di azioni Mps tramite Banca Akros, pacchetto rilevato da Delfin (holding della famiglia Del Vecchio), dal gruppo Caltagirone, da Banco Bpm e da Anima.
Le indagini dei pm sulla cessione di quote Mps
L’indagine, coordinata dai pm Giovanni Polizzi e Luca Gaglio con l’aggiunto Roberto Pellicano e con il procuratore Marcello Viola, vede già alcuni indagati ed è scattata a seguito di una querela per diffamazione depositata da Mediobanca. La procura, in particolare, sta verificando se ci siano state anomalie sul collocamento del pacchetto di azioni Mps dello scorso novembre. Le azioni di Monte dei Paschi sono state collocate in tre momenti diversi. La prima cessione, si ricostruisce nella denuncia, è del novembre di due anni fa e ha riguardato la cessione del 25% delle quote di Mps detenute dal ministero, con uno sconto del 4,9%, ad oltre 40 investitori. La seconda è del marzo del 2024 e ha riguardato il 12%, collocati con sconto del 2,49%, sempre su oltre 40 investitori. La terza cessione, quella su cui i pubblici ministeri stanno effettuando accertamenti, è del novembre scorso e si riferisce al 15% di azioni collocate con un premio del 5% dalla sola banca Akros del gruppo Bpm e acquisite dal gruppo Caltagirone, da Delfin, da Bpm e da Anima.
Foto copertina: ANSA/Fabio Frustaci | Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit, e Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, durante la presentazione della Relazione annuale della Banca d’Italia, 30 maggio 2025