Trump all’assalto di Harvard, la Casa Bianca: «Complice dell’antisemitismo nel campus, cambi o tagliamo tutti i fondi»


L’Università di Harvard è complice del clima e degli atti di antisemitismo di cui gli studenti ebrei e israeliani dell’ateneo hanno fatto le spese in modo crescente negli ultimi mesi. Ne è convinta l’Amministrazione Usa, che ha messo l’accusa nero su bianco in una lettera alle autorità di Harvard all’esito delle sue indagini. Secondo la task force federale voluta da Donald Trump la prestigiosa università dell’East Coast americana ha violato le leggi sui diritti civili che richiedono agli atenei di proteggere gli studenti da ogni discriminazione su basi nazionali o razziali. Come? Fallendo nel combattere il dilagare dell’antisemitismo nel campus di Cambridge, e a volte addirittura «partecipando consapevolmente a episodi antisemiti nei confronti di studenti, docenti o dipendenti ebrei» dell’ateneo. Gli episodi più gravi individuati dal governo Usa sarebbero legati all’accampamento pro-Gaza che si è «impossessato per settimane» del campus lo scorso anno, durante e dopo il quale gli studenti ebrei e israeliani sarebbero stati intimiditi e messi fuori strada negli studi: le autorità accademiche non hanno fatto nulla per impedire atti di antisemitismo, neanche uno studente o ricercatore è stato sospeso. Le accuse, pesantissime, portano l’Amministrazione Usa sull’orlo di una decisione senza precedenti, quella di tagliare ogni finanziamento federale a Harvard se non correggerà «immediatamente» la rotta, si legge nella lettera visionata in anteprima dal Wall Street Journal.
Il braccio di ferro e il possibile compromesso
Harvard ha risposto a stretto giro alle accuse sostenendo di essere già impegnato eccome a combattere l’antisemitismo, definito «inaccettabile, a prescindere dal contesto». Nessuna sottovalutazione, dunque. «Harvard ha intrapreso passi sostanziali e proattivi per affrontare le cause alla radice dell’antisemitismo nella sua comunità», replica in una nota l’ateneo più antico del Paese. Quella di oggi è solo l’ultima puntata di uno scontro frontale tra l’Amministrazione Usa e Harvard, considerata dalla Casa Bianca la «punta di lancia» dell’odiata cultura woke in America. Lo scontro ha già portato nei mesi scorso al taglio di oltre 2,6 miliardi di dollari di fondi federali dopo che l’ateneo ha rifiutato di piegarsi a una serie di diktat del governo sulle politiche accademiche, mentre il blocco dei visti agli studenti stranieri è stato per ora congelato dopo che Harvard ha presentato ricorso. Secondo l’Associated Press la chiusura dell’indagine dell’Amministrazione Usa con la lettera “minatoria” potrebbe però anche aprire la strada ad una soluzione negoziata sul prosieguo della tormentata relazione. Già nei mesi scorsi, d’altra parte, il presidente di Harvard Alan Garber ha annunciato una serie di iniziative, specie sul fronte della gestione delle ammissioni, per combattere i pregiudizi sia anti-ebraici che anti-arabi identificati nel campus.