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Gaza, Rubio: «Sanzioni Usa contro Francesca Albanese, relatrice Onu per i territori palestinesi»

09 Luglio 2025 - 20:50 Ugo Milano
francesca albanese onu
francesca albanese onu
Il segretario di Stato americano: «Sforzi vergognosi per fare pressione sulla Cpi». Nel frattempo, continuano gli sforzi diplomatici per un accordo di cessate il fuoco sulla Striscia

Gli Stati Uniti imporranno sanzioni a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori Palestinesi a Ginevra, da tempo nel mirino a Washington. Lo ha annunciato oggi – mercoledì 9 luglio – il segretario di stato Marco Rubio, criticando gli «illegittimi e vergognosi sforzi di Albanese per fare pressione sulla Corte Penale Internazionale affinché agisca contro funzionari, aziende e leader statunitensi e israeliani», ha scritto Rubio su X, sottolineando che «la campagna di guerra politica ed economica di Albanese contro gli Stati Uniti e Israele non sarà più tollerata». Lo scorso 3 luglio, Albanese ha presentato a Ginevra un rapporto sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati. Nel documento, la relatrice Onu accusa alcune imprese di «contribuire al progetto israeliano di sfollamento e sostituzione della popolazione palestinese» e chiede agli Stati membri di imporre «un embargo totale sulle forniture di armi a Israele e di sospendere ogni forma di cooperazione economica, inclusi accordi commerciali e investimenti».

Trump: «Buona chance per accordo su Gaza questa settimana o la prossima»

Nel frattempo, continuano gli sforzi diplomatici per raggiungere un cessate il fuoco sulla Striscia. Il presidente americano, Donald Trump, ci sono «ottime possibilità per un accordo» già a partire «da questa settimana o la prossima». Lo ha dichiarato Trump, interrogato sulla data per chiudere l’accordo tra Israele e Hamas. Parlando alla Casa Bianca al termine di un incontro con vari leader africani, il presidente Usa ha tuttavia sottolineato che «non è certo, non c’è nulla di definito sulla guerra o su Gaza, ma c’è un’ottima possibilità».

Media: «Negoziati a Doha avanzano con arretramento Idf a Gaza»

Secondo indiscrezioni da parte di diplomatici arabi ottenute dai media israeliani, la presentazione da parte di Israele di nuove mappe ai mediatori di Doha che mostrano un ritiro parziale e più ampio dell’Idf durante la tregua proposta di 60 giorni, ha fatto avanzare i negoziati tra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco. Channel 12 rivela che ieri all’incontro a Washington tra l’inviato speciale statunitense Steve Witkoff e un alto funzionario del Qatar per discutere della tregua a Gaza era presente anche il ministro israeliano e capo negoziatore Ron Dermer. L’incontro – precisano le fonti – si è concentrato sull’entità del dispiegamento dell’Idf durante il cessate il fuoco e ci sono stati alcuni scambi tesi. Witkoff e il rappresentante del Qatar hanno detto a Dermer che la mappa iniziale del dispiegamento delle truppe israeliane era inaccettabile e avrebbe fatto fallire l’accordo. Il Qatar ha aggiunto che Hamas avrebbe respinto qualsiasi accordo che prevedesse un ritiro limitato e ha chiesto che Doha non venisse ritenuta responsabile in caso di fallimento dei negoziati sulla questione. Dopo l’incontro, Israele ha presentato una mappa rivista che prevede un maggiore arretramento. Secondo alcune fonti, la nuova proposta ha portato a progressi nei colloqui, sebbene permangano ancora notevoli lacune. 

Famiglie rapiti: «L’amministrazione Trump non si fermerà fino al rilascio dei 50 ostaggi»

Sul fronte della liberazione degli ostaggi, il Forum delle famiglie ha fatto sapere che i parenti arrivati a Washington in seguito alla visita del premier Benjamin Netanyahu hanno avuto una serie di incontri con i funzionari dell’amministrazione Trump alla Casa Bianca. «Abbiamo ascoltato ancora una volta l’impegno dell’amministrazione Trump a lavorare per riavere tutti gli ostaggi. Non si fermeranno finché tutti i 50 ostaggi non saranno tornati a casa. Questi momenti sono critici e confidiamo che l’amministrazione Usa raggiunga un accordo completo», si legge nella dichiarazione del Forum.

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