Monza, cittadini al voto: «Volete esporre la mummia di Estorre Visconti?»


Esporla al pubblico o custodirla lontano dagli sguardi? È questa la domanda al centro del dibattito lanciato dal Museo del Duomo di Monza sul destino della mummia di Estorre Visconti, figlio di Bernabò Visconti e protagonista di una delle pagine più complesse della storia milanese alla fine del Trecento. A deciderlo saranno direttamente i cittadini, che sono stati coinvolti attraverso un questionario disponibile online, sui social del museo e distribuito anche ai visitatori. A riportare la notizia è il Corriere.
Che fare dei resti di Estorre Visconti?
Estorre Visconti è una delle personalità che più hanno caratterizzato il passato storico di Monza. Ora, però, il vero nodo è come trattare i suoi resti. Da un lato, la possibilità di celebrare l’importanza storica del personaggio, dall’altra il rischio di urtare la sensibilità dei visitatori. «Il tema dell’esposizione dei resti umani è delicato — spiega la direttrice del museo del Duomo di Monza Rita Capurro — e non vogliamo urtare la sensibilità di nessuno. Per questo abbiamo aperto un confronto con la città». Attualmente, il museo non dispone di uno spazio separato per l’esposizione, ma è allo studio un progetto per sistemare la mummia in un’area più riservata. «Non essendo un santo o un uomo di chiesa non potrà essere riposto in Duomo — aggiunge Capurro —. L’alternativa è che sia conservato in un deposito».
«Figura troppo importante per finire in un deposito»
Per altri, però, la figura di Estorre merita un posto in prima fila nella storia della città. «Personalmente la considero una reliquia laica che deve trovare posto nel museo — commenta Michele Riva, docente di Storia della Medicina all’Univesità Bicocca — Estorre Visconti è una figura fortemente legata a Monza, di cui divenne signore e dove coniò perfino una moneta, il grosso monzese». Ma la parola spetta ai cittadini. Dopo aver trascorso tre secoli in una delle nicchie del chiostro del duomo, nel 2023, la mummia era stata spostata per la prima volta per essere sottoposta a una serie di esami scientifici. Dopo una TAC all’IRCCS San Gerardo, è ora sotto analisi al laboratorio di antropologia forense di Cristina Cattaneo a Milano. Sotto la lente degli studiosi c’è una ferita al piede sinistro causata da un colpo di spingarda: un episodio storico documentato del 4 febbraio 1413, durante l’assedio al castello di Monza da parte delle truppe di Filippo Maria Visconti. Proprio la morte per dissanguamento, unita al microclima della sepoltura, avrebbe reso possibile la conservazione naturale del corpo, rinvenuto solo nel 1711 nel chiostrino dei morti attiguo al duomo.