Addio a Goffredo Fofi: il critico cinematografico «degli ultimi» aveva 88 anni


Era stato ricoverato il 25 giugno scorso dopo essersi rotto un femore. Goffredo Fofi, 88 anni, si è spento all’Ospedale Cavalieri di Malta a Roma. Saggista, critico, giornalista e attivista, Fofi è stato una delle figure più originali e controcorrente del mondo intellettuale italiano del secondo Novecento. Celebre per aver combinato la cultura ai diritti civili, e per essere stato in grado di dare nuova rilevanza al cinema di Totò. Nato a Gubbio, in Umbria, nel 1937, ha vissuto soprattutto tra Roma e Napoli.
Il ricordo commosso dell’amico Gad Lerner
«Che dolore, è morto Goffredo Fofi, patriarca severo e buono della mia generazione», ha scritto sui suoi canali social il giornalista Gad Lerner, amico e collaboratore di Fofi, con cui aveva scritto il libro Maledetti giornalisti, a cui aveva collaborato anche Michele Serra. «Solo lunedì scorso, in ospedale, non smetteva di parlarmi dei suoi programmi di lavoro per questa estate. Un libro sulla vita dei suoi coetanei di Gubbio, un altro su come raccontare la guerra ai bambini, la radio di Lamezia. Abbiamo mangiato delle ciliegie e ricordato tempi migliori. Umile e profondo, critico e generoso, un uomo giusto che ti veniva sempre voglia di abbracciare», ha concluso Lerner.
July 11, 2025
La vita di Goffredo Fofi, tra impegno civile e cultura indipendente
Fofi è stato una figura centrale nel panorama culturale italiano per il suo impegno civile, la sua attenzione agli ultimi e la sua opposizione costante all’omologazione e al consumismo. Critico cinematografico, teatrale e letterario, ha contribuito alla riscoperta di Totò, spesso ignorato dalle correnti del suo tempo, e ha dato impulso a una cultura fuori dai circuiti ufficiali. Ha diretto fino agli ultimi anni la rivista Gli Asini ed è stato direttore editoriale delle Edizioni dell’Asino. In passato aveva fondato o collaborato con numerose testate culturali come Quaderni Piacentini, Ombre Rosse, Lo Straniero e Linea d’Ombra. In queste sedi ha contribuito alla valorizzazione di molti scrittori contemporanei, tra cui Roberto Saviano, Alessandro Baricco, Maurizio Maggiani e Stefano Benni.
Dalla Sicilia a Napoli, l’attivismo e la militanza
L’impegno sociale di Fofi risale ai tempi della sua gioventù, in Sicilia, dove arrivò a 18 anni attratto dall’azione nonviolenta di Danilo Dolci contro la mafia. Partecipò alle prime forme di protesta civile come gli «scioperi al rovescio», una delle prime forme di lotta operaia e contadina dell’Italia del dopoguerra. Negli anni Settanta fu a Napoli tra i fondatori della Mensa dei bambini proletari e, con Stefano De Matteis, della rivista Dove sta Zazà, occupandosi della tanto discussa questione meridionale.
L’inchiesta sull’immigrazione e le battaglie editoriali
Nel 1960, dopo un periodo a Parigi, Fofi rientrò in Italia e realizzò una delle prime inchieste giornalistiche sull’immigrazione dal Sud a Torino, pubblicata da Feltrinelli. L’opera fu rifiutata da Einaudi per le critiche rivolte alla Fiat. A Torino fondò poi la rivista Ombre Rosse, un punto di riferimento per la critica cinematografica militante e per il dibattito legato ai movimenti studenteschi e operai. In quegli anni contribuì anche al successo della casa editrice Forum Editoriale, proponendo la pubblicazione del romanzo erotico Emmanuelle, i cui diritti curò personalmente. Il ricavato fu utilizzato per finanziare l’edizione integrale degli scritti dell’intellettuale comunista Amadeo Bordiga.
La militanza culturale fuori dai partiti
Fofi si è sempre definito un intellettuale schierato, ma la sua militanza non è mai stata legata a un partito, piuttosto ai luoghi della cultura: scuole, redazioni, sale cinematografiche, librerie. Ha scritto numerosi libri, tra cui Prima il pane, Strana gente, Pasqua di maggio, Le nozze coi fichi secchi, oltre a opere collettive con autori come Michele Serra, Franca Faldini e Gad Lerner. Dal 1997 al 2016 ha fondato e diretto la rivista letteraria Lo Straniero, legata a un premio culturale annuale, mentre da anni scriveva regolarmente le proprie recensioni per l’Internazionale.