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«Mio figlio di 16 anni è neonazista»: lo shock del ministro per l’immigrazione svedese

12 Luglio 2025 - 09:35 Ygnazia Cigna
johann forssell
johann forssell
Il ministro era stato informato privatamente dal servizio di sicurezza interna, ma poi il caso è diventato pubblico. L'opposizione è sul piede di guerra

Il ministro svedese dell’Immigrazione Johan Forssell ha scoperto che suo figlio di 16 anni aveva legami con gruppi suprematisti bianchi e neonazisti. La rivelazione è arrivata dal Säpo, il servizio di sicurezza interna, che lo ha informato in forma privata alcune settimane fa della radicalizzazione del ragazzo. La questione è poi esplosa pubblicamente dopo che la rivista antirazzista Expo ha pubblicato un’inchiesta in cui segnalava l’attività di «un parente stretto di un ministro» coinvolto nella galassia dell’estrema destra. Di fronte all’evidenza, Forssell si è trovato costretto a confermare pubblicamente: quel parente è suo figlio. «Sono scioccato e inorridito», ha dichiarato il ministro. «Come padre, è devastante. Mio figlio ha commesso un errore gravissimo, ora è pentito e ha interrotto ogni legame con quei gruppi». Il ministro, che appartiene al partito conservatore dei Moderati, ha anche chiarito di aver scelto finora il silenzio per proteggere il minore.

L’inchiesta sul figlio

Secondo quanto ricostruito da Expo, il ragazzo avrebbe avuto contatti diretti con il Movimento di resistenza nordica, uno dei principali gruppi neonazisti attivi in Svezia, e con altri due movimenti suprematisti bianchi. Avrebbe partecipato ad attività di propaganda e reclutamento sui social, dialogando con influencer dell’ultradestra. Il servizio di sicurezza svedese Säpo ha chiarito che il ragazzo non è attualmente indagato per alcun reato, ma il suo coinvolgimento in reti ideologiche estremiste ha comunque sollevato l’allarme. «Le attività sono cessate, ma le conversazioni in famiglia continuano», ha spiegato Forssell, che ha ammesso di non essersi accorto di nulla, nonostante seguisse il figlio sui social.

Scoppia lo scontro politico

Ma la vicenda è ormai diventata un caso politico nazionale. L’opposizione ha chiesto la convocazione del ministro in Parlamento. Tony Haddou, portavoce della sinistra per le politiche migratorie, accusa Forssell di ipocrisia: «È lo stesso ministro che ha chiesto responsabilità severe per le famiglie legate alla criminalità organizzata. Ora cambia tono solo perché si tratta di casa sua». Le polemiche si concentrano anche sul fatto che Forssell sia un sostenitore della proposta di abbassare l’età della responsabilità penale da 15 a 14 anni, una misura contestata da molte organizzazioni per i diritti dei minori. Ma il primo ministro Ulf Kristersson ha confermato la fiducia al ministro, definendolo «un padre responsabile che ha agito correttamente appena ha scoperto la situazione».

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