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Caso Almasri, il ministero di Nordio e quello scambio mail. «Serve un atto urgente»

13 Luglio 2025 - 10:40 Alba Romano
Carlo Nordio cedu cgue albania migranti
Carlo Nordio cedu cgue albania migranti
Un nuovo elemento nelle indagini fa emergere lo scambio mail tra un funzionario e la capo gabinetto del ministro. Fu predisposta una bozza per la consegna alla Cpi ma Nordio non la firmò

C’è un elemento, emerso oggi sui giornali che rischia di metter in imbarazzo il governo sul caso di Osama Najeem Almasri. Il pomeriggio di domenica 19 gennaio, il capo del Dipartimento affari di giustizia Luigi Birritteri scrisse al capo di Gabinetto Giusi Bartolozzi, segnalando la necessità di un «atto urgente» da parte del ministro Carlo Nordio in merito all’arresto del generale libico, ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità. Senza tale atto, l’arresto sarebbe stato inefficace, cosa che poi si è avverata. Lo scambio mail, secondo quanto scrivono oggi il Corriere della Sera e La Repubblica, relativo alle comunicazioni intercorse tra i dirigenti del ministero, emerge mentre è in corso l’indagine del Tribunale dei ministri che vede coinvolti il premier Meloni, i ministri Nordio e Piantedosi e il sottosegretario Mantovano.

Lo scambio, le indicazioni

Bartolozzi, alle 15.28, rispose di essere «stata informata» e raccomandò «massimo riserbo», aggiungendo: «Meglio chat su Signal. Niente per mail o protocollo». Tuttavia, Birritteri alle 14.35 aveva scritto che il ministero non era stato ancora coinvolto: «Concordo su una prima valutazione (fatti salvi i necessari approfondimenti) inerente l’irritualità della procedura che sinora non vede coinvolto il ministero della Giustizia come autorità centrale competente. Domani faremo le nostre valutazioni, sulla base della documentazione che ci verrà eventualmente trasmessa». Secondo i difensori del ministro, questa mail proverebbe che Nordio non aveva elementi sufficienti per agire. Ma a quell’ora il mandato della Corte dell’Aia era già stato trasmesso dal magistrato di collegamento tramite il ministero degli Esteri. Anche perché Birritteri sottolineò che eventuali «provvedimenti urgenti» spettavano solo al ministro. Il caso aveva «una possibile valenza politica di non trascurabile entità trattandosi di questione inerente lo scenario nord-africano ed anche sotto questo aspetto la si segnala al capo di Gabinetto. Sentiamoci ove dovessero emergere ulteriori elementi, ovvero una qualunque necessità urgente in modo da assicurare al ministro ogni doveroso supporto tecnico».

La bozza per la consegna all’Aja che non fu mai firmata da Nordio

Il giorno dopo, lunedì, Nordio ricevette tutta la documentazione e una nota del procuratore generale Giuseppe Amato: «Si è in attesa delle determinazioni della Signoria Vostra». Birritteri fece predisporre la bozza del provvedimento per trattenere Almasri e consegnarlo all’Aia, ma il ministro non la firmò. «Né lunedì, né martedì 21 gennaio, quando la Corte d’appello — in mancanza di qualunque risposta di Nordio e su parere conforme del procuratore generale — liberò il ricercato», riporta il Corriere della Sera.

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