Garlasco, il secondo esame sul tampone conferma il dna di Ignoto 3: possibile contaminazione o siamo davanti all’assassino?


Sono arrivati gli esiti sul tampone orofaringeo di Chiara Poggi analizzati nell’incidente probatorio nell’ambito della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco. A quanto apprende Ansa, gli esami hanno confermato che dei cinque campioni uno è quello dell’assistente del medico legale che nel 2007 effettuò l’autopsia sulla vittima e l’altro, il cosiddetto ignoto 3, è compatibile con un profilo sconosciuto. Illeggibili gli altri tre. Secondo quanto riporta Guizzi sul Corriere della Sera gli esami non riguardavano però un confronto con potenziali soggetti, ma i periti si sono limitati, come già nel primo esame, ad escludere i profili di coloro chi ha partecipato all’esame autoptico nel 2007 e ai sopralluoghi. Infatti uno dei cinque campioni ha fatto prevalere, con compatibilità alta (80%) la contaminazione da parte dell’assistente del medico legale Marco Ballardini. Gli inquirenti lavorano quindi su due fronti: appurare se questa non sia una contaminazione e cercare il profilo genetico dell’assassino di Chiara Poggi. Nulla è ancora escluso.
Il rischio della contaminazione durante l’autopsia
Secondo quanto ricostruisce LaPresse sulla garza utilizzata per raccogliere materiale dalla bocca di Chiara Poggi c’è dna da contaminazione. Questo perché nella bocca di Poggi non fu effettuato un vero tampone orale come in altre parti del cadavere ma la garza fu utilizzata per raccogliere materiale da confronto con gli esiti dell’analisi delle tracce ematiche sulla scena del crimine di Garlasco. Dei due campioni utilizzabili della garza anche oggi nella ripetizione dei test uno ha avuto un match all’80% con l’assistente del medico legale. E fin qui nulla di strano. Sul secondo, quello su cui si sono scatenati i giornali finora, si vede sia il profilo Y del professionista che un altro profilo. Secondo quanto sostiene LaPresse in quantità che viene definita “infinitesimale“, non riconducibile ad un’azione violenta nella zona faringea (quindi non a una chiusura della bocca della vittima). Una quantità per le fonti citate dall’agenzia, definita da “contaminazione”.
Dove era stato prelevato il dna di Ignoto 3
La traccia di Dna nella bocca di Chiara Poggi era stata trovata dalle analisi della genetista Denise Albani, incaricata da tribunale. Il tampone oro-faringeo fu effettuato dal medico legale Marco Ballardini, nel 2007, durante l’autopsia. La perita ha evidenziato nelle cinque estrazioni due tracce di Dna Y. Quindi maschile. I confronti su questa traccia hanno già escluso Alberto Stasi e Andrea Sempio. Ma anche l’ipotesi di identità con il frammento di Dna trovato sulle unghie di Chiara Poggi.