Ultime notizie Donald TrumpGazaJannik SinnerMatteo PiantedosiUcraina
ATTUALITÀBambiniLiguriaVentimiglia

Il soccorritore che ha ritrovato il piccolo Allen: «L’ho visto rannicchiato fra gli sterpi, è stata una felicità immensa»

14 Luglio 2025 - 12:16 Ugo Milano
soccorritore ventimiglia
soccorritore ventimiglia
Dario Mattiauda racconta la ricerca frenetica del bambino scomparso a Ventimiglia: «La prima cosa che ho pensato quando l'ho visto è stata "è vivo"»

«Ho una bambina di nove anni e un bimbo di cinque, sono genitore di un figlio della stessa età di Allen, se ero lì era per una forma di altruismo verso il prossimo. Immaginavo questo bambino da solo, perduto, e con una forma di autismo, in più», così Dario Mattiauda, il soccoritore che ha ritrovato il piccolo Allen, descrive il fine settimana di disperate ricerche culminate con l’epilogo migliore possibile. Dario, 47 anni, originario di Terzozio nella provincia di Imperia, volontario della Protezione civile e da quattro anni nell’associazione Riviera dei fiori di Pompeiana, non ha esitato a presentarsi al punto di raccolta la sera di venerdì 11 luglio per iniziare le ricerche di Allen nel cuore della notte: «Abbiamo cominciato a ispezionare la stessa zona dove l’avremmo trovato due giorni dopo, però era buio e l’oscurità ci ostacolava».

Le ricerche di Allen senza megafono

Il punto di svolta nelle ricerche è arrivato quando, su consiglio del direttore della struttura di Psicologia dell’Asl di Imperia, Roberto Ravera, i soccoritori hanno smesso di urlare a gran voce e con i megafoni il nome del bambino. Allen, infatti è un bambino autistico che soffre di iperacusia, il che lo rende particolarmente sensibile ai rumori forti. Sottolinea lo specialista che «il piccolo non si sarebbe fatto trovare e che si sarebbe nascosto in anfratti, come un cucciolo indifeso», ed è proprio così che Dario Mattiauda ha avvistato il piccolo: «A una decina di metri da me c’era il bambino, se ne stava rannicchiato e immobile fra l’erba alta e gli sterpi. Ha mosso una mano e si è toccato il viso, non sembrava spaventato, la prima cosa che ho pensato è stata: “è vivo”. Abbiamo chiamato subito il 112, l’abbiamo preso in braccio e portato alla macchina, e poi all’ambulanza. Aveva solo qualche escoriazione sulle gambe».

Il ritrovamento in una zona già battuta

Dopo aver scongiurato la tragedia è ora il momento in cui ci si interroga su come abbia fatto Allen ad arrivare sulla sommità di quella collina e, soprattutto, se sia rimasto li fermo per due notti: «Non posso sapere se si sia spostato, ma secondo me è rimasto lì» afferma Mattiauda, e ad avvalorare questa tesi vi sarebbero anche i vestiti praticamente intatti e la mancanza di ferite. La zona in cui è stato ritrovato il bambino era già stata battuta 36 ore prima del ritrovamento, ma come afferma il soccorritore: «Un ruolo importante lo hanno giocato le unità cinofile, uno dei loro cani è risalito per la collina per poi tornare allo stesso punto della sera prima. Con la luce del giorno è stato molto meglio, si lavora con più ottimismo. Sapevo che potevo trovarlo, ma non in quali condizioni». Ed effettivamente la luce del sole ha rischiarato il percorso di Dario e dei suoi colleghi che nel rovo di sterpaglie sono riusciti a intravedere un piccolo corpo rannicchiato: «Non so come descriverla, è stata una felicità immensa. Abbiamo avuto tanta fortuna, ma anche un sesto senso: un po’ me lo sentivo».

leggi anche