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Delitto di Garlasco, 30 persone sottoposte al test del Dna per identificare «Ignoto 3». L’ipotesi contaminazione e le garze non sterili

15 Luglio 2025 - 17:29 Ugo Milano
test dna 30 persone delitto garlasco
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Per verificare se la traccia di Dna maschile ritrovata nella bocca di Chiara Poggi non sia frutto di una contaminazione accidentale verranno comparati i profili genetici di chiunque sia stato a contatto con il corpo

Il ritrovamento di un nuovo profilo genetico all’interno del cavo orofaringeo di Chiara Poggi apre nuovi scenari nel delitto di Galasco. Il Dna maschile di «ignoto 3» è già stato escluso che possa appartenere sia ad Alberto Stasi che ad Andrea Sempio. È ora compito degli inquirenti stabilire se quel Dna sia riconducibile a un uomo presente sulla scena del crimine, una contaminazione involontaria avvenuta nell’immmediatezza dei soccorsi o durante l’autopsia. E al momento quest’ultima sembra tutt’altro che un’ipotesi remota. Secondo quanto emerso, uno dei due nuovi profili trovati durante il nuovo incidente probaotrio è compatibile con un assistente del medico legale che effettuo l’autopsia nel 2007. L’altro, invece, resta anocra senza identità.

Garza non sterile durante l’autopsia: i dubbi

A gettare ulteriore incertezza sull’affidabilità del ritrovamento è la modalità con cui il materiale genetico fu raccolto: non con un tampone orale, ma con una garza di stoffa. Una scelta non standard che sta generando polemiche tra gli esperti. Secondo il genetista Luciano Garofano, ex comandante del Ris e oggi consulente della difesa, «Una garza può facilmente essere contaminata da più profili genetici, rendendo i risultati poco affidabili». Sulla stessa linea anche la dottoressa Denise Albani, consulente del gip, che ha annunciato un approfondimento sulle modalità del prelievo e sulle persone presenti al momento dell’autopsia.

In corso i confronti con 30 persone

I profili genetici già noti, quello di Alberto Stasi e quello di Andrea Sempio, non corrispondono in alcun modo a quello ritrovato, per cui per chiarire se si tratti davvero di una nuova pista o di una contaminazione sarà avviato un confronto genetico con almeno trenta persone. Saranno attenzionati tutti coloro che sono entrati in contatto con il corpo: tecnici forensi, medici legali, soccorritori e addetti alla riesumazione. Secondo quanto trapelato, la quantità indivisuata sarebbe «infinitesimale», quindi riconducibile più probabilmente a una disattenzione di chi ha avuto contatti con il corpo che a un gesto volontario e violento.

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