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Nordio e l’amarezza sul caso Garlasco: «Comunque finisca, finirà male». Poi critica i tempi lunghi della giustizia

16 Luglio 2025 - 19:58 Cecilia Dardana
carlo nordio alberto stasi garlasco
carlo nordio alberto stasi garlasco
Nel corso di un intervento al "Caffè de La Versiliana", a Marina di Pietrasanta, il ministro della Giustizia ha espresso dubbi e perplessità sul destino processuale e umano del caso sul delitto di Chiara Poggi, per la cui morte è stato condannato Alberto Stasi a 16 anni di carcere

«Comunque finisca, la vicenda di Garlasco finirà male». Con queste parole il ministro della Giustizia Carlo Nordio è tornato a parlare del controverso caso giudiziario che da 18 anni scuote l’opinione pubblica italiana. Lo ha fatto nel corso di un intervento al “Caffè de La Versiliana”, a Marina di Pietrasanta, dove ha espresso dubbi, amarezza e perplessità sul destino processuale e umano del caso sul delitto di Chiara Poggi, per la cui morte è stato condannato Alberto Stasi a 16 anni di carcere.

Una vicenda senza fine

«L’imputato condannato, che si è fatto già 10 anni, ora emerge che forse lui non è il colpevole», ha detto ancora Nordio che ha sottolineato come negli ultimi giorni siano emersi nuovi elementi che potrebbero rimettere tutto in discussione: «È emersa la seconda ipotesi (di un secondo possibile colpevole, ndr), oggi è emerso che potrebbe esserci un terzo. Dopo 18 anni, con un esame del Dna, la vedo dura dimostrare qualcosa». Nordio ha ricordato anche il percorso giudiziario del caso: «Stasi era stato assolto in primo e secondo grado, poi condannato in Cassazione».

La lentezza dei processi

Il ministro ha poi sottolineato come la lentezza dei processi non dipenda solo da problemi strutturali: «È un’indagine lunga, costosissima e dolorosa. A volte la giustizia è lenta anche perché non ci si vuole arrendere all’evidenza». Nel caso di Garlasco si continua a scavare, forse anche per il bisogno collettivo di avere certezze che però sembrano non arrivare mai.

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