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Depistaggi nel caso Cucchi: due condanne e un’assoluzione. Ilaria Cucchi: «Il processo più duro di tutti»

16 Luglio 2025 - 17:57 Ugo Milano
ilaria cucchi roberto mandorlini carabinieri
ilaria cucchi roberto mandorlini carabinieri
Due condanne e un’assoluzione per depistaggio nel caso Cucchi: il Tribunale di Roma ha inflitto 4 anni a Prospero Fortunato e 3 anni e 6 mesi a Giuseppe Perri. Assolto Maurizio Bertolino. Il pm Musarò: «Depistaggio sui depistaggi»

Si chiude con due condanne e un’assoluzione uno dei capitoli più oscuri del lungo iter giudiziario legato alla morte di Stefano Cucchi, il geometra romano deceduto nel 2009 dopo essere stato arrestato dai carabinieri. A distanza di oltre 15 anni dai fatti, il Tribunale di Roma ha pronunciato una nuova sentenza che riguarda i depistaggi messi in atto per ostacolare l’accertamento della verità. Il giudice monocratico ha condannato a quattro anni l’ex capitano Prospero Fortunato e a tre anni e sei mesi il maresciallo Giuseppe Perri, entrambi accusati di falso e depistaggio. È stato invece assolto «perché il fatto non sussiste» Maurizio Bertolino, all’epoca maresciallo nella stazione dei carabinieri di Tor Sapienza.

Musarò: «Depistaggio sui depistaggi»

Gli imputati hanno deliberatamente fornito dichiarazioni false e manipolato documenti per ostacolare le indagini. Un vero e proprio «depistaggio sui depistaggi», come lo ha definito il pubblico ministero Giovanni Musarò, che da anni porta avanti l’inchiesta con determinazione. Già nel corso della requisitoria tenutasi a maggio, Musarò aveva descitto «l’attività ossessiva di depistaggio andata avanti per 9 anni, un intero Paese è stato preso in giro per sei anni», riferendosi al muro di omertà che avrebbe circondato l’Arma nei primi anni successivi alla morte di Cucchi. Al centro dell’accusa contro Fortunato, la falsificazione di un memoriale di servizio per mascherare la presenza di due sottoposti in Questura, mentre Bertolino era accusato di aver nascosto l’esistenza di un dossier interno sul caso Cucchi, ma il giudice non ha ritenuto di avere abbastanza elementi per condannarlo.

Ilaria Cucchi: «Persone come Musarò fanno la differenza»

Le parole del pubblico ministero sono state oggi riprese da Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, che ha commentato così la sentenza: «Due processi per omicidio. Uno per depistaggi e falsi. Ma il più brutto di tutti era questo. Depistaggi sui depistaggi. Mentre venivano processati esponenti dell’Arma, altri loro colleghi venivano in aula a mentire». Proseguendo con un post su Instagram la senatrice ringrazia Musarò: «Sono sempre le persone che fanno la differenza. Persone come il dott. Giovanni Musarò. Il Pm Musarò ha ridato fiducia a me, alla mia famiglia e, ne sono sicura, a tantissimi cittadini che in questi anni hanno provato sulla propria pelle cosa significa sentirsi soli, in un’aula di tribunale. Questa mattina, proprio il tribunale ha parlato di nuovo, con due condanne pesantissime»

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